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Castel San Vincenzo: l’opposizione sul piede di guerra. “Un Consiglio senza seconda convocazione, chissà perché”. Stasera si discuterà della decadenza del sindaco Di Cicco.

Pubblicato: 08-03-2016 - 302
Castel San Vincenzo: l’opposizione sul piede di guerra. “Un Consiglio senza seconda convocazione, chissà perché”. Stasera si discuterà della decadenza del sindaco Di Cicco. Politica

Castel San Vincenzo: l’opposizione sul piede di guerra. “Un Consiglio senza seconda convocazione, chissà perché”. Stasera si discuterà della decadenza del sindaco Di Cicco.

Pubblicato: 08-03-2016 - 302


CASTEL SAN VINCENZO. Questa sera a Castel San Vincenzo è in programma un Consiglio comunale davvero importante. Dopo la sentenza della Corte di Cassazione che condanna il primo cittadino Domenico Di Cicco a due mesi e all’interdizione dai pubblici uffici per un anno, la minoranza consiliare torna all’attacco e lo fa con una nota di pochi minuti fa.  “Ex sindaco interdetto di Castel San Vincenzo Domenico Di Cicco, convoca il consiglio comunale in data 08 marzo 2016, solo al terzo ed ultimo punto all’ordine del giorno  “Sentenza Corte d’Appello del 23.10.2014 a carico del Sig. Domenico Di Cicco. Art 69 comma 4, decreto Leg.vo 267/2000 - Provvedimenti .”

Comune-di-Castel-San-Vincenzo-web Comune di Castel San Vincenzo (Is)

 Teoricamente – scrive l’opposizione di Castel San Vincenzo - il sindaco interdetto con condanna di interdizione dai pubblici uffici passata in giudicato in data 16.09.2015, dovrebbe formulare osservazioni per eliminare le cause di ineleggibilità. Le domande nascono spontanee: Starà commettendo ancora abusi d’ufficio? La riunione è carente della data di seconda convocazione, in caso di seduta deserta , chissà perché? E’ stato avvisato dalla segretaria comunale, tutore di legalità, che una convocazione del genere non è legale? Non voglio credere che abbia imposto nonostante tutto la sua autorità di interdetto L’interdetto vuole ignorare ancora la sentenza passata in giudicato Ha intenzione di rimanere ancora per molto sulla poltrona? si è incollato Lo stratega in tempi non sospetti non avendo più il numero legale, con i suoi fidi, modifica il regolamento comunale portando il numero legale a soli tre consiglieri ( la triade, lui più i due assessori) in modo da poter approvare le delibere di giunte da loro prodotte, la sorte però gli riserva una sorpresa: la minoranza con tre consiglieri può, guarda caso, avere il numero legale in seconda convocazione . Ma l’interdetto pur di non abbandonare il campo convoca un consiglio “ad hoc” solo in prima convocazione,  nella quale non ci sarà numero legale o tutt’al più dopo aver discusso i primi due punti il numero cadrà e … la storia continua … ci sarà un’altra seduta sempre in prima convocazione e mancanza del  numero legale. Nel frattempo – conclude la nota - il tempo passa e l’interdetto continua a studiare nuovi stratagemmi per restare  a fare il Sindaco.  

 L’ interdetto, di condanne simili , dovrebbe averne a centinaia poichè abituato a non rispondere alle interrogazioni e  alle richieste. Va ricordato che questo signore è lo stesso che nella passata amministrazione, quanto non aveva più la sua maggioranza, chiese un risarcimento danni al comune da lui amministrato e innescò la lite con il suo comune che lo portò alla decadenza.   Ancora oggi non si sa chi informò i ricorrenti per questa sua pendente lite con l’ente. Certo è che per ricandidarsi ritirò la querela.In questa legislatura percepisce lo stipendio  da Sindaco ed è tecnico progettista e direttore di quasi tutti i lavori di edilizia realizzati sul comune da lui amministrato e contemporaneamente pone a carico dei cittadini i suoi contributi per la cassa geometra Quando lascerà il trono chiederà anche il fine rapporto lavoro alla cittadinanza? Nel tempo si è convito di poter fare tutto e non esiste altra regola che i suoi comodi. A che gioco giochiamo? Di chi le colpe di tutto ciò? Come si può permettere ad un soggetto interdetto dai pubblici uffici di continuare a fare ciò che vuole?  Oltre ad essere di cattivo esempio, sta mettendo in ridicolo il sistema legislativo, sminuendo la sua funzione non ottemperando alle sentenze emanate. Si chiede alle Autorità competenti di adottare i dovuti provvedimenti”.




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