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Castel San Vincenzo: Amelia Iannotta diffida il sindaco Domenico Di Cicco. “E’ interdetto dai pubblici uffici e omette la sentenza con il suo fare”. Così la consigliere di opposizione.

Pubblicato: 12-03-2016 - 398
Castel San Vincenzo: Amelia Iannotta diffida il sindaco Domenico Di Cicco. “E’ interdetto dai pubblici uffici e omette la sentenza con il suo fare”. Così la consigliere di opposizione. Politica

Castel San Vincenzo: Amelia Iannotta diffida il sindaco Domenico Di Cicco. “E’ interdetto dai pubblici uffici e omette la sentenza con il suo fare”. Così la consigliere di opposizione.

Pubblicato: 12-03-2016 - 398


CASTEL SAN VINCENZO. L’ultimo Consiglio comunale che si è svolto in paese, quello di mercoledì 10 marzo ha segnato, almeno per ora, il colpo di scena. Domenico Di Cicco è stato salvato dalla sua maggioranza che non ha votato il provvedimento di decadenza e la ha mantenuto ancora in gioco. Ma le polemiche non finiscono e la consigliera Amelia Iannotta, dopo aver scritto in Prefettura in maniera ufficiale, ha inviato una diffida indirizzata al sindaco Di Cicco, all’ente territoriale di Isernia e al comune di Castel San Vincenzo. Il succo del documento è chiaro e semplice. Per la Iannotta, Di Cicco starebbe omettendo una sentenza a suo carico, perché interdetto dai pubblici uffici, continuando a svolgere la sua carica da sindaco. La nostra redazione vi riporta in maniera integrale la diffida presentata dalla consigliere comunale di minoranza Amelia Iannotta. Riceviamo e pubblichiamo.

AL COMUNE DI CASTEL SAN VINCENZO IN PERSONA DEL LEGALE R.L. PRO TEMPORE

AL SEGRETARIO COMUNALE

AL SIG. DI CICCO DOMENICO

c/o Comune di Castel San Vincenzo

Al PREFETTO di ISERNIA

Oggetto: Interdizione dai pubblici uffici del sig. Di Cicco Domenico per la durata di un anno. Omessa esecuzione di Sentenza. Reiterazione della diffida ad adempiere.

Quale consigliere comunale di Castel San Vincenzo, nell’esercizio del mandato popolare di cui sono investita,

PREMESSO

Con Sentenza della Cassazione Sez. Penale 6^ del 16/9/2015 n.41792, che rende irrevocabile la Sentenza della Corte di Appello di Campobasso n.468/2014 del 23/10/2014, a far data dal 16/9/2015 il sig. Di Cicco Domenico è stato interdetto dai pubblici uffici per la durata di una anno.

Il sig. Di Cicco Domenico a tutt’oggi e nonostante diverse diffide a provvedere ha omesso di dare esecuzione a tale Sentenza continuando ad esercitare le funzioni di Sindaco, nonostante fosse stato interdetto da parte dell’Autorità Giudiziaria e pur essendo a conoscenza di detta interdizione.

Consiglio Castel San Vincenzo Consiglio Castel San Vincenzo

E’ appena il caso di rilevare la elementare circostanza che l’esecuzione della predetta Sentenza irrevocabile non può essere subordinata alla volontà del Consiglio Comunale il quale ovviamente non ha alcun potere in merito, per cui non è necessaria alcuna “pronuncia di decadenza” consiliare e tanto meno tale potere può essere attribuito allo stesso Di Cicco in quanto interdetto.

Tanto più che, incredibilmente, il Consiglio Comunale nella seduta del 10 marzo u.s. si è rifiutato persino di dichiarare la decadenza, nonostante la minoranza consiliare avesse reso edotto gli stessi consiglieri e il sig. Di Cicco della illiceità che stavano commettendo (lo stesso Prefetto aveva dato “per scontata” la pronuncia decadenza con nota formale), fermo restando che ogni decisione consiliare sarebbe stata comunque irrilevante per quanto sopra, e che la seduta comunque era nulla poiché convocata dallo stesso soggetto interdetto.

E’ altresì pacifico che l’atto presentato dal sig. Di Cicco in Consiglio Comunale, in cui asserisce di aver attivato “l’incidente di esecuzione” ex art.622 c.p.p. della pena di interdizione, non sospende la pena medesima, sicché esso si appalesa solo come un pretestuoso espediente per eludere l’ineludibile;

Peraltro il persistere di tale inaudita situazione comporta che tutti gli atti emessi dal sig. Di Cicco Domenico quale sindaco o dagli organi collegiali a far data dal 16/9/2015 devono considerarsi nulli e/o illeciti; in tal caso è infatti evidente che non può applicarsi neanche la ipotesi del “funzionario di fatto”, del tutto ingiustificata dall’assenza di necessità, atteso che la normativa di settore prevede la sostituzione ope legis del sindaco qualora interdetto, da parte del vice sindaco.




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