Isernia: maxi rissa tra immigrati per lo spaccio, CasaPound "la città vive nella paura. Ora il Comune ufficializzi il NO al centro di accoglienza SPRAR”
Isernia: maxi rissa tra immigrati per lo spaccio, CasaPound "la città vive nella paura. Ora il Comune ufficializzi il NO al centro di accoglienza SPRAR”
Il durissimo attacco del consigliere comunale Francesca Bruno che commenta l’episodio di cronaca avvenuto ieri in città.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA CASAPOUND ITALIA ISERNIA.
ISERNIA. Usa parole durissime il consigliere comunale isernino di CasaPound Italia Francesca Bruno per commentare la maxirissa che ha visto ieri coinvolti ad Isernia una decina di immigrati residenti nelle strutture d'accoglienza cittadine , scatenata secondo la ricostruzione della Questura da una contesa per per il controllo dello spaccio di droga in città, in cui è stato ferito anche un appartenente delle forze del l'ordine.
"La misura è colma - afferma Bruno - quello di ieri è solo l'ultimo di una serie assai lunga di episodi criminali con protagonisti immigrati ospiti nei centri, tra i quali va citata la rissa in Stazione dello scorso novembre sempre legata al controllo dello spaccio cittadino. Violenze, spaccio, accattonaggio molesto: gli isernini vivono ormai nella paura, e si percepiscono abbandonati e tradito da quelle istituzioni che hanno permesso che la città si riempisse di immigrati senza curarsi delle conseguenze".
"A tal proposito - prosegue il consigliere comunale di CPI - mi auguro di leggere nei prossimi giorni una nota stampa da parte del Sindaco e dell'assessore alle politiche sociali in cui finalmente viene ufficializzato il 'No' del Comune all'apertura, caldeggiata dal Prefetto, di un centro di accoglienza SPRAR in città. A fronte della gravissima situazione di insicurezza e disagio sociale venutasi a creare in città è evidente come l'apertura di un nuovo centro d'accoglienza sia assolutamente improponibile, e questa amministrazione, se davvero ha a cuore questa città ed il suo futuro, ha il dovere di opporvisi. Non di aperture di nuovi centri di accoglienza si dovrebbe discutere ad Isernia, ma della chiusura di quelli già presenti, per permettere alla popolazione di vivere nuovamente in tranquillità la propria vita"