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Castel San Vincenzo: gestione dei conti comunali e rendiconto 2014, l’opposizione comunale passa all’ attacco. “La gestione finanziaria del comune non ci convince”.

Pubblicato: 20-05-2017 - 307
Castel San Vincenzo: gestione dei conti comunali e rendiconto 2014, l’opposizione comunale passa all’ attacco. “La gestione finanziaria del comune non ci convince”. Politica

Castel San Vincenzo: gestione dei conti comunali e rendiconto 2014, l’opposizione comunale passa all’ attacco. “La gestione finanziaria del comune non ci convince”.

Pubblicato: 20-05-2017 - 307


I componenti della minoranza consiliare si esprimono negativamente in Consiglio Comunale dopo i richiami della Corte dei Conti sul rendiconto di gestione 2014.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA GRUPPO MINORANZA CONSILIARE CASTEL SAN VINCENZO.

CASTEL SAN VINCENZO. Minoranza all’attacco presso il comune di Castel San Vincenzo. Amelia Iannotta ed i suoi collaboratori di minoranza si sono espressi negativamente in occasione dell’ultimo Consiglio Comunale che si è svolto in paese nel pomeriggio di ieri. A fari discutere e non poco i richiami fatti dalla Corte dei Conti all’attuale amministrazione sul rendiconto di gestione 2014. Vi proponiamo integralmente il comunicato-documento inviato dall’opposizione consiliare di Castel San Vincenzo alla nostra redazione.

Esprimiamo il voto contrario alla proposta di deliberazione, nell’interesse della popolazione di Castel San Vincenzo.

Il nostro voto contrario è infatti nel contempo una proposta per cambiare rotta e ricondurre finalmente la gestione finanziaria dell’ente al rispetto dei principi del buon andamento dell’attività amministrativa e della sana gestione, diritto che da anni viene negato ai cittadini di Castel San Vincenzo.

Tornando allo specifico o.d,g., la mala gestione della giunta in carica si ripete, tanto per cambiare, con la illegittima deliberazione del rendiconto 2014, a cui noi perciò votammo contro, attesa la sua illegittimità, puntualmente confermata dalla Corte dei conti che con la DELIBERAZIONE n.73/2017/PRSP ha contestato le seguenti gravissime illegalità finanziarie:

  1. totale assenza di collaborazione da parte dell’Ente.

  2. Ritardata approvazione del rendiconto 2014, avvenuta il 22 maggio 2015.

  3. Mancato invio di atti a corredo del questionario seppur richiesti.

  4. Disavanzo di parte corrente per euro 525.002,09, privo di copertura.

  5. Flussi di cassa di parte corrente negativi per euro 1.208.441,82.

  6. Fondo cassa finale non correttamente quantificato e, soprattutto, diverso nei vari documenti contabili (Siquel, Sirtel ecc.).

  7. Sforamento del limite delle anticipazioni di cassa, peraltro non restituite al 31 dicembre 2014 per euro 198.975,09.

  8. Mancato recupero dell’evasione, con riscossioni ferme all’8,93% (euro 1.472,35 su euro 16.483,73) e nulle rispetto ai residui 2013 (euro 6.530,00). L’importo dell’accertamento 2014 risulta essere destinato al finanziamento di spese correnti non ripetitive per euro 5.023,52.

  9. Riaccertamento dei residui non effettuato dai singoli responsabili e mancata certificazione circa le ragioni del mantenimento degli importi in bilancio e/o cancellazioni.

  10. Conservazione di residui, attivi e passivi, ante 2010, sia di parte corrente che capitale.

  11. Presenza di debiti fuori bilancio, riconosciuti e non, per i quali non sono state fornite quantificazioni e provvedimenti adottati in Consiglio comunale.

  12. Mancato rispetto del limite di acquisto, manutenzione, noleggio ed esercizio di autovetture, così come attestato dall’Organo di revisione al punto 1.15.5 del questionario, seppur non quantificato.

  13. Mancata pubblicazione sul sito web e mancato invio alla Sezione di controllo del prospetto per le spese di rappresentanza.

  14. Superamento del limite di cui all’art. 9, co. 28 del dl 78/2010, come già avvenuto in esercizi pregressi (euro 39.370,63 rispetto al


limite di euro 27.963,58).

  1. Superamento delle spese di personale: euro 218.431,69 a fronte di euro 205.998,18.

  2. Valori patrimoniali errati nei “conferimenti” e nei “debiti di finanziamento”.

  3. Molteplici incongruenze tra il sistema Sirtel ed il Siquel, comunicate all’Ente e non sanate.

  4. Mancata trasmissione della deliberazione di Giunta di riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi unitamente ai prospetti Allegato n.5/1 e n.5/2 nonché delle tabelle di calcolo dell’accantonamento al Fondo crediti di dubbia esigibilità


In particolare  la Corte (pag.13 sentenza citata) ha evidenziato come la cancellazione di residui attivi non correlati ad obbligazioni giuridiche perfezionate, in termini popolari “crediti fasulli”, pari ad € 575.656,99 avrebbe dovuto avvenire a monte dell’approvazione del rendiconto 2014, che anche per questo risultò un conto illegittimo e non veritiero come da noi osservato all’epoca. Infatti riportare mezzo miliardo di euro crediti inesistenti significa alterare il quadro finanziario.

Ed emerge in questa vostra condotta anche una slealtà verso la popolazione amministrata che ha il diritti di conoscere dati veritieri e non alterati del bilancio comunale.

Senza contare che per anni col sistema del “copia incolla”  riportavate un fantasioso “avanzo” di circa 100 mila euro che esisteva solo nelle vostre teste nonostante le deliberazioni del Commissario Prefettizio del 2011 che già avevano segnalato l’accumularsi di un disavanzo di oltre 800 mila euro già al 2008 , “nascosto” tra residui attivi fasulli e passività omesse.

Infatti oltre alle illegalità segnalate dalla Corte sul 2014, esistono quelle degli anni precedenti e soprattutto quelle segnalate dalla Deliberazione del Commissario Prefettizio del 2011 che qui devono intendersi integralmente ribadite.

Ma nessuna di tali illiceità amministrativo-contabili accertate da tali organi qualificati tecnici e imparziali, è stata ancora sanata, tanto più che anche in questa occasione la stessa Corte nella citata pronuncia rileva “che alcun valore può essere riconosciuto alle motivazioni addotte nella nota di controdeduzione aventi ad oggetto laconfusione amministrativa creatasi con l’imminente insediamento della nuova Amministrazione avvenuta in data 06/06/2016”.

Tradotto in termini popolari: voi pensate di nascondere i gravi disastri e la mala gestione finanziaria che state perpetrando, sotto il tappeto, o gettandola in caciara.

Esattamente quello che continuate a fare con questa proposta di deliberazione, che non sana alcunché ed è peraltro scritta in modo confusionario e di fatto poco trasparente e comprensibile, non senza reticenze su tutte le illiceità contestate dalla Corte con la citata sentenza, a cui peraltro vanno aggiunte anche quelle risultanti dalle due deliberazioni del Commissario Prefettizio del 2011 e dell’Organo di revisione.

Abbiamo perciò il dovere di votare contro questa proposta di deliberazione e di diffidarvi a sanare tutte le illiceità della gestione finanziaria contestate, a tutela dell’interesse del Comune e dunque della collettività di Castel San Vincenzo.

poiché la ritengono di una gravità inaudita, laddove si persiste nel non sanare le incredibili illegittimità della gestione finanziaria del Comune, che vanno avanti da anni, nonostante le segnalazioni imparziali e professionali dell’organi di revisione e soprattutto nonostante le continue contestazioni di illegittimità o illiceità amministrativo-contabile da parte della Corte dei Conti.

Il risultato è che la situazione della illegalità della gestione finanziaria si aggrava in danno alla popolazione di Castel San Vincenzo e all’interesse per una seria programmazione dell’attività amministrativa sul nostro territorio. Se questa giunta non è capace a rimuovere la ormai atavica mala gestio ordinaria, figuriamoci come si potrà mai portare avanti lo sviluppo delle nostre risorse ambientali e archeologiche e dei minimi servizi essenziali.

IL GRUPPO CONSILIARE DI MINORANZA




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