Al prestigioso appuntamento previsto per sabato 4 agosto a Scanno dal titolo emblematico “Donne di terre d’Abruzzi, un incontro di costumi e tradizioni” ci sarà anche il MuseC di Isernia che, insieme al Museo delle Genti d’Abruzzo, ha patrocinato l’evento.
Il Museo dei Costumi del Molise sarà presente con una ricca rappresentanza di costumi, sempre della collezione Scasserra, ma non esposti in museo. Toccherà a Roccamandolfi, Frosolone, Letino, Longano, Venafro, Campochiaro, San Polo Matese e Bojano rappresentare il Molise nella passeggiata lungo le vie del borgo che apre l’evento. Alle ore 16.00, infatti, si inizia con un momento dedicato alla fotografia: la passeggiata di donne in costume accompagnata da fotografi e fotoamatori per scatti unici e suggestivi.
I costumi molisani che sfileranno sono caratterizzati da un ottimo stato di conservazione che consente di essere indossati a differenza di quelli presenti in museo. Altra caratteristica comune agli otto costumi presenti è la loro foggia particolarmente vistosa. Inoltre, i costumi di Bojano e Venafro tornano a partecipare ad un evento culturale dopo lunghi anni di oblio, orgoglio per il direttore Scasserra e per l’intero staff del Musec; orgoglio pari all’esposizione del costume di Campochiaro che torna nella terra di origine dopo una lunga traversata: si tratta, infatti, di un pezzo pregiato arrivato da Montreal qualche mese fa.
Dopo la sfilata è prevista una tavola rotonda tra studiosi abruzzesi e molisani per la presentazione e la spiegazioni delle caratteristiche dei singoli costumi, nonché della gioielleria ad essi connessa. In particolare, poiché sul costume di Scanno primeggiano gli ori agnonesi, sarà l’occasione per parlare anche dell’antica tradizione della cittadina alto molisana.
Il dibattito, al quale per il MuseC partecipano oltre al direttore scientifico, Antonio Scasserra, il vice presidente della Provincia di Isernia, Cristofaro Carrino, e la responsabile del Presidio Turistico e Culturale di Isernia, Emilia Vitullo, ha lo scopo di ricercare le radici culturali comuni tra le due regioni che nell’abbigliamento femminile trovano la massima manifestazione sintetizzabile proprio nell’espressione “donne d’Abruzzi”.