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Visita del Presidente del Consiglio Conte , le province chiedono certezze . La lettera di Lorenzo Coia al presidente del Consiglio.

Pubblicato: 11-02-2019 - 302
Visita del Presidente del Consiglio Conte , le province chiedono certezze . La lettera di Lorenzo Coia al presidente del Consiglio. Politica

Visita del Presidente del Consiglio Conte , le province chiedono certezze . La lettera di Lorenzo Coia al presidente del Consiglio.

Pubblicato: 11-02-2019 - 302


Riforma delle Province e assetto EE.LL., Freno sul Regionalismo differenziato,

Semplificazione normativa per i piccoli Comuni, Riforma Codice Appalti e Cabina di regia.

 In occasione della visita odierna del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte sento il dovere di sottoporre al Governo anche alcune riflessioni dal versante delle province.

Martedì a Roma saremo in assemblea per eleggere il nuovo Presidente della Unione delle Province italiane e , con l’avvio del ricambio del vertice , abbiamo messo a punto alcune indicazioni sul riassetto delle Autonomie locali e sul ruolo dell’Ente intermedio dopo 2 anni dal referendum costituzionale che ne prevedeva l’abolizione. Sarà quindi il nuovo Presidente dell’UPI a rappresentare al Governo le richieste che il mondo delle autonomie avanza.

 

Tuttavia , la presenza in Regione del Presidente Conte, ci offre una occasione per riaffermare alcune priorità.

Lei sa che in Conferenza unificata ANCI, UPI e Regioni hanno raggiunto un accordo sulle riforme istituzionali urgenti ed indifferibili del Testo Unico degli EE.LL., con impegno a consegnare gli esiti del confronto entro marzo per poi sottoporlo al Governo.

La Conferenza ha compito di definire le linee guida per una revisione organica della disciplina in materia di ordinamento delle province e delle città metropolitane, superare l’obbligo di gestione associata di funzioni e semplificare gli oneri amministrativi e contabili in capo ai comuni, principalmente quelli di piccole dimensioni.

Per la specificità delle province la Conferenza si è mossa in direzione di qualificare le funzioni  :

-  Rafforzamento della protezione civile;

- Valorizzazione dei servizi di vigilanza, nel rispetto della specificità dei modelli organizzativi adottati dalle singole Regioni;

- Superamento dell’attuale sistema di elezione e di governance della Provincia, in virtù della configurazione della Provincia, quale Ente dotato di copertura costituzionale titolari di funzioni fondamentali e di altre funzioni amministrative conferite dallo Stato e dalle Regioni nelle materie di rispettiva competenza (artt. 117, 118, e 119 cost.);

- Riconsiderare nella prospettiva del rilancio complessivo delle Province anche le funzioni e gli elementi distintivi dell’ente “Città metropolitana” considerando la possibilità di una migliore configurazione delle Città metropolitane in relazione alla effettiva consistenza delle caratteristiche e dei requisiti che distinguono le stesse dal livello provinciale.

Sulla difficoltà dei Comuni, di piccola dimensione , di poter essere realmente agenti dello sviluppo locale, stante la contrazione delle risorse e il blocco degli organici si condivide la necessità di :

  1. A) Superare l’obbligo di gestione associata delle funzioni fondamentali dei comuni di minore dimensione demografica e favorirne l’esercizio mediante unione.

  2. B) Confermare le forme associative con le quali i comuni possono esercitare le funzioni fondamentali (Unioni di Comuni, convenzioni e Consorzi per le funzioni socioassistenziali).

  3. C) Consolidare le misure incentivanti da parte dello Stato e delle Regioni in favore dell’esercizio associato mediante unioni di comuni, evitando contrapposizioni sugli obiettivi da perseguire - confermare l’intesa sancita in Conferenza Unificata rep. 936/C.U. del 1° marzo 2006 – secondo la quale spetta alle Regioni gestire le risorse statali finalizzate all’incentivazione delle gestioni associate, ammettendo la gestione dello Stato, solo in assenza di disciplina regionale.

  4. D) Prevedere che siano le Regioni a definire la soglia minima delle funzioni fondamentali da gestire in forma associata, identificandone il contenuto principale, almeno ai fini dell’attivazione degli incentivi regionali.

  5. E) Prevedere che vi sia uniforme applicazione dell’articolo 32, comma 5, del TUEL sul personale delle unioni di comuni. Appare necessario anche alla luce di recenti deliberazioni della Corte dei Conti - delib. 20/2018 Sezione delle Autonomie- che hanno infatti distinto gli adempimenti delle unioni in ragione della presenza di comuni obbligati.

  6. F) Prevedere che vi sia una sede nella quale, lo Stato, le Regioni e gli enti locali possono monitorare unitariamente lo sviluppo delle gestioni associate e proporre soluzioni per favorirne l’efficace svolgimento .


Accanto alle proposte di Riforma del TUEL si rappresenta la necessità di una semplificazione degli oneri amministrativi e contabili in capo ai comuni, principalmente quelli di piccole dimensioni.

Altro dato dolente , l’insufficiente dotazione organica dei Segretari Comunali, i quali., in attesa di una riforma mai attuata, restano mosche bianche e lasciano i Comuni abbandonati a se stessi.

Un ultimo accenno alle ipotesi di regionalismo differenziato. Vi è la preoccupazione di un paese a geometrie variabili, con divari sempre più crescenti tra Nord e Sud, tra regioni ricche e regioni svantaggiate, dove la garanzia dei livelli essenziali , oggi offerta dal fondo di solidarietà nazionale ,rischia di scontrarsi con gli egoismi delle regioni forti.

Al Presidente del Consiglio , infine , un richiamo alla necessità di un approccio diverso alle politiche di sviluppo della nostra Regione.

Con il passato Governo nazionale abbiamo avuto contezza della mole di risorse drenate alla nostra regione col Patto del Molise , sottoscritto qui a Campobasso. Lei lo chiama Contratto Istituzionale di Sviluppo , non ci appassioniamo alle sigle, le risorse sono ingenti nei vari comparti di sviluppo, dalla Agricoltura all’Ambiente , dalle infrastrutture al Turismo, dalla cultura alla Sanità .

Come ingenti sono le risorse comunitarie dei fondi FSC e FSE assegnati al Molise.

Nel corso degli ultimi anni con lo stimolo delle OO.SS. abbiamo sollecitato e sottoscritto Contratti d’area di crisi complessa, Aree di crisi non complessa , Zone Economiche speciali , Strategie aree interne , Patti di sviluppo , Parchi nazionali ( vedi Matese ).

In regione le Agenzie di sviluppo  INVITALIA  , FINMOLISE , SVILUPPO ITALIA MOLISE hanno elaborato piani e strategie di crescita della imprenditoria locale, incentivato la crescita di imprese e innovato quelle esistenti.

Purtroppo i tempi lunghi della burocrazia non sempre sono compatibili con i tempi della imprenditoria e del mercato.

Troppo spesso sono le procedure ed i ritardi nella erogazione del credito  che ostacolano la spesa e la ripresa produttiva.

Come le procedure del codice degli appalti non sempre combaciano con le dinamiche della attualità e/o necessità dell’opera oltre alla rivitalizzazione del tessuto produttivo del comparto delle costruzioni.

Presidente Conte , il mondo delle Autonomie richiede interventi di riforma sostanziale del TUEL , in particolare Province e piccoli Comuni , che nel Molise sono 125/136 con una popolazione del 48 % del totale. Parimenti diventa urgente una forte semplificazione degli oneri amministrativi e contabili a carico degli stessi.

Sul versante economico e sulle politiche di sviluppo, la riforma del codice degli appalti diviene necessaria per sveltire il processo di rilancio delle Opere Pubbliche e di manutenzione straordinaria del patrimonio pubblico ( strade, scuole, edifici pubblici etc. ).

Contemporaneamente risulta fondamentale una cabina di regia nazionale per il monitoraggio degli investimenti, stati di avanzamento , risoluzione delle situazioni di stallo.

Nella certezza che terrà in considerazione i suggerimenti e le considerazione sin qui esposte colgo l’occasione per formularle i saluti della provincia più piccola d’Italia con l’augurio di continuare ad impegnarsi per questa parte del paese che , accanto alle risorse, chiede di poter partecipare alla ripresa produttiva e  alla rinascita della nostra nazione.




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