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Chiusura uffici regionali ad Isernia. La Calenda chiede chiarezza e risposte a Toma e giunta

Pubblicato: 03-04-2019 - 193
Chiusura uffici regionali ad Isernia. La Calenda chiede chiarezza e risposte a Toma e giunta Politica

Chiusura uffici regionali ad Isernia. La Calenda chiede chiarezza e risposte a Toma e giunta

Pubblicato: 03-04-2019 - 193


Oggetto: Filomena Calenda: Si faccia chiarezza sulla paventata chiusura degli Uffici Regionali di Isernia

Il consigliere regionale Filomena Calenda, con una missiva indirizzata al presidente della Giunta Regionale, Donato Toma e agli assessori regionali Vincenzo Niro, Roberto Di Baggio e Nicola Cavaliere, ha chiesto delucidazioni circa due recenti determinazioni del Direttore del III Dipartimento n. 19 del 21 marzo scorso e n. 21 del 28 marzo con le quali si è dato atto a una riorganizzazione del personale dipendente della Regione Molise. Un provvedimento che, però, considerati i numeri, sembrerebbe colpire in modo particolare la città di Isernia, con il trasferimento di numerosi lavoratori presso gli Uffici di Campobasso e Campochiaro. «Da quanto mi risulta ha dichiarato in merito Filomena Calenda , queste determinazioni, stanno provocando notevoli disservizi presso gli Uffici Regionali di Isernia.

Con il trasferimento del personale, a partire dallo scorso 1 aprile, cè il rischio che molti servizi non possano più essere erogati a Isernia, così come a Termoli, con gli utenti costretti a recarsi presso gli Uffici del capoluogo di regione. In questi giorni sono stati molti i cittadini, compreso molti tecnici professionisti, che mi hanno contattata per avere delucidazioni circa la problematica e che si sono lamentati per le inefficienze che hanno dovuto subire una volta recatisi presso gli Uffici Regionali del capoluogo pentro, a causa della mancanza di personale qualificato, ormai trasferito in altre sedi. Non vorrei che questo fosse il primo atto che va nella direzione di un vero e proprio smembramento di molti degli Uffici regionali di Isernia. Se così fosse ci troveremmo dinanzi allennesimo provvedimento che colpirebbe una città, Isernia, che negli ultimi anni è stata fortemente penalizzata. La chiusura di ulteriori Uffici, con la conseguente soppressione di servizi fondamentali per la cittadinanza, comprometterebbe irrimediabilmente una situazione ormai gravissima sotto tutti i punti di vista».

Altresì il consigliere regionale ha inteso sottolineare come tale provvedimento pare non seguire nessuna logica organizzativa, provocando solamente uno stato di turbamento e disagio nei dipendenti, costretti a trasferirsi a circa cinquanta chilometri di distanza con soli pochi giorni di preavviso. «Mi risulta, inoltre, che molti dei lavoratori trasferiti ha continuato il presidente della IV Commissione Consiliare Permanente debbano ricoprire mansioni per le quali sino ad ora non hanno avuto nessuna formazione e completamente differenti rispetto a quanto fatto sino ad ora, senza un aggiornamento adeguato al nuovo ruolo da ricoprire. Una situazione di cui già si stanno interessando alcune sigle sindacali, pronte persino a diffidare la Regione».

Motivo per cui Filomena Calenda ha chiesto rassicurazioni circa il futuro degli Uffici regionali di Isernia e Termoli, evitando uno smembramento che colpirebbe in modo discriminatorio soprattutto la città di Isernia. «Inoltre si legge nella lettera -, chiedo delucidazioni circa i criteri adottati per la rimodulazione degli Uffici Regionali e, qualora tale provvedimenti risultino essere dannosi, sia per i dipendenti trasferiti che per gli utenti, di revocarli immediatamente.

Considerata, infine, limportanza della questione per il futuro stesso della città di Isernia, qualora non dovessi avere opportune delucidazioni, sarò costretta a presentare già nel prossimo Consiglio Regionale una mozione per chiedere chiarimenti su tale argomento. Credo che questa battaglia debba essere portata avanti dallintera classe politica, in particolare da chi come me, pur facendo linteresse di tutto il territorio regionale, non può non tenere a cuore le sorti della propria città».

Campobasso, 3.04-2019

 




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