RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA CONSIGLIERE REGIONALE ANTONIO TEDESCHI
“Con viva soddisfazione ho appreso due confortanti notizie per la nostra regione e soprattutto per la Piana di Venafro.
In data 25 aprile scorso, infatti, il Tar del Lazio si è pronunciato favorevolmente sul ricorso proposto da alcuni Movimenti ambientalisti, con l’intervento delle Associazioni ‘Mamme per la Salute e l’Ambiente Onlus’ e ‘Le Donne del 29 agosto di Acerra’. In buona sostanza il Tar Lazio ha rinviato alla Corte di Giustizia Europea il giudizio di merito sul ricorso proposto contro il decreto Sblocca Italia, in riferimento alle norme relative all’incenerimento dei rifiuti previste nell’art. 35. Ricordiamo che questa norma individuava alcuni insediamenti strategici di preminente interesse nazionale, inserendovi anche quello di Pozzilli. La giustizia amministrativa ha posto seri dubbi sul perché tale qualificazione non sia stata data anche agli impianti per il trattamento dei rifiuti ai fini del riuso e del riciclo. E’ inquietante che queste ultime modalità non siano individuate come strategiche!
La Corte Europea di Giustizia, la notizia è di qualche giorno fa, ha bocciato, a mio parere senza appello, il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri attuativo dell’art. 35 dello Sblocca Italia, stabilendo la necessità di una Valutazione Ambientale Preventiva, mai posta in essere dal Governo Italiano. Tornando a noi, il famigerato art. 35 contrasta con tutte le direttive comunitarie e con il ragionevole principio che solo al termine del processo di riciclaggio e di riuso, quello che resta dovrebbe essere incenerito. Così non è stato per scelte scellerate e contrarie alle norme comunitarie.
Per quanto mi riguarda, conscio delle problematiche esistenti, già nel dicembre 2018, ho portato in Consiglio Regionale un Ordine del Giorno, poi approvato all’unanimità, avente ad oggetto l’esclusione della centrale termoelettrica di Pozzilli ‘Herambiente’ dall’elenco degli impianti strategici di preminente interesse nazionale. In esso evidenziavo che il territorio della Piana di Venafro, ove vivo con la mia famiglia, presenta particolari criticità sotto il profilo dell’inquinamento, aggiungendo che, nella stessa area, insistono altri due stabilimenti particolarmente impattanti, quali il cementificio di Sesto Campano e il termovalorizzatore di San Vittore del Lazio. Con preoccupazione ho sottoposto al Consiglio Regionale una valutazione del rispetto del Principio di precauzione, da più parti invocato e sancito dall’art. 191 del Trattato di funzionamento dell’Unione Europea.
Il tutto nella consapevolezza che sinora non ci è stato consentito di rilevare, pienamente e in maniera esaustiva, i danni causati dall’inquinamento, né le amministrazioni preposte hanno mai fatto passi in questa direzione. Di recente, con il presidente Toma e il collega Scarabeo, nella sessione di bilancio, mi sono adoperato al fine di individuare fondi destinati ad uno studio epidemiologico per i cittadini della piana di Venafro. Inoltre, insieme al Governatore, si stanno approntando ulteriori azioni da porre in essere, certi di avere ora una possibilità in più, consacrata nelle statuizioni del Tar Lazio e della Corte di Giustizia Europea.
Prendo atto, comunque, che il già sindaco Sorbo non perde occasione per denigrare l’operato altrui e di chi, in particolare, in pochi mesi di consiliatura, si è speso molto anche per le problematiche dell’ambiente. Lo fa con la consueta supponenza, ma ignorando totalmente la differenza tra mozione e ordine del giorno (quale è quello da me presentato e votato all’unanimità). Io continuo per la mia strada, senza esimermi dal chiedere all’ex Sindaco di Venafro utili notizie sulle azioni intraprese nei cinque anni del suo mandato in materia ambientale. Voglio tranquillizzare l’ex sul fatto che questa maggioranza si darà da fare proprio prendendo le mosse dal tanto vituperato Ordine del Giorno. Sottolineo che Sorbo, da Sindaco, avrebbe potuto stimolare l’emanazione di atti similari, cercare fondi per studi epidemiologici oppure organizzare e guidare la protesta di intere popolazioni sulla Statale Venafrana (cosa che il sottoscritto è riuscito a fare da semplice cittadino). Probabilmente il torpore da cui si è improvvisamente svegliato, ma che dura da anni, lo spinge a non valutare con imparzialità le azioni altrui”.
Queste le dichiarazioni del consigliere regionale Antonio Tedeschi a seguito delle recenti sentenze in materia ambientale.