Campobasso, 3 novembre 2019 - «Il 4 Novembre è il Giorno dellunità nazionale e la Giornata delle Forze armate. Ricordiamo, innanzitutto, la fine della Prima guerra mondiale. Il 3 novembre 1918 lesercito austro-ungarico firmò larmistizio. Il giorno successivo, 4 novembre, entrò in vigore il cessate il fuoco, che pose fine alle operazioni belliche.
Fu un conflitto cruento e terribile, di logoramento. La sciagurata guerra di posizione causò, in tantissimi giovani, turbe psichiche dalle quali fu difficile riprendersi.
Fu, in un certo senso, la guerra degli ultimi, giovani italiani che furono tradotti al fronte senza il minimo addestramento militare e male equipaggiati.
La maggior parte di essi proveniva dalla terra, lasciò il lavoro dei campi per trovarsi nelle trincee e nei camminamenti senza sapere, esattamente, per chi e per cosa combattesse. Erano analfabeti e non riuscivano neppure a comunicare tra loro, divisi da vernacoli incomprensibili. Il loro ardore e il loro eroismo furono bypassati dalla storia e, in questa ricorrenza, il nostro pensiero deve essere rivolto principalmente a loro, ai militi dimenticati, ignoti, una moltitudine dei quali ha offerto la vita alla Patria e per la Patria. Se oggi abbiamo unItalia unita, lo dobbiamo anche alla loro abnegazione.
Ma nel Giorno dellunità nazionale è doveroso richiamare alla memoria collettiva degli italiani anche il percorso che ci ha permesso di avere unItalia libera e unita, gli eventi politici e militari grazie ai quali si è giunti ad ottenere tale risultato, il sacrificio di sangue tributato da tanti figli dItalia.
Un percorso lungo, durato oltre centanni, iniziato con la Repubblica napoletana del 1799, proseguito con i moti rivoluzionari italiani della prima metà dellOttocento, passato attraverso tre guerre dindipendenza, il Risorgimento, la Spedizione dei Mille, la monarchia sabauda; percorso segnato dallazione di illustri personaggi che hanno fatto la storia dItalia, come Mazzini, Garibaldi e moltissimi altri patrioti, e conclusosi con la Grande Guerra del 1914-1918 che, con Trento e Trieste redente, portò a compimento il processo unitario del Paese.
Al di là della celebrazione, del ricordo, della necessità di raccontare alle giovani generazioni una pagina fondamentale della nostra storia affinché ne abbiano contezza e memoria imperitura, tutti noi, in questa circostanza, siamo chiamati a fare una seria riflessione sul significato che assume il valore dellunità nazionale nellattuale contesto sociale e politico.
Il clima di divisione, la contrapposizione ideologica, la conflittualità esacerbata, talune volte latente, altre volte evidente, tra le forze politiche del Paese, non devono coinvolgere e stravolgere le istituzioni, perché è proprio in esse che trovano sintesi lunità nazionale e il dettato costituzionale, come ci ricorda spesso il Presidente Mattarella.
Dunque, il 4 Novembre deve essere loccasione per riaffermare, con forza e determinazione, lalto valore che ha lunità per il bene del Paese.
Celebriamo anche le Forze armate, la loro festa. Forze armate che sarebbe più consono chiamare Forze di difesa, meglio ancora Forze di pace. Donne e uomini dai quali volti traspare lorgoglio e la fierezza di indossare una divisa sulla quale è cucita la parola onore.
A noi il dovere e il piacere di dire loro grazie per tutto quello che fanno, grazie per il il servizio che rendono alla comunità internazionale nelle missioni di pace, grazie per il fondamentale apporto che danno quando si verificano calamità naturali sul territorio nazionale, grazie per lalta professionalità, mai disgiunta da una grande umanità, che fa di loro uneccellenza italiana nel mondo.
Abbiamo parlato degli eroi di ieri, ma è giusto ricordare gli eroi molisani di un passato recente: il finanziere Antonio Zara, ucciso nel corso di unazione terroristica a Fiumicino il 17 dicembre 1973; lagente di Pubblica sicurezza, Giulio Rivera, una delle cinque vittime dellagguato di Via Fani avvenuto il 16 marzo 1978; il tenente Giulio Ruzzi, morto in Somalia il 6 febbraio 1994; il caporale maggiore scelto, Alessandro De Lisio, che il 14 luglio 2009 ha perso la vita nel corso di unoperazione in Afghanistan. A Campobasso, a pochi metri dal monumento ai Caduti di tutte le guerre, cè una bellissima scultura che del caro Alessandro ricorda la nobile figura e leroico sacrificio.
Un saluto deferente e un ringraziamento alle Forze armate, alle Forze dell'ordine, ai Vigili del Fuoco e a quanti, quotidianamente, lavorano per noi come servitori dello Stato».
Il messaggio del presidente della Regione Molise, Donato Toma, in occasione del Giorno dellunità nazionale e della Giornata delle Forze armate.