Il 25 novembre si celebra la «Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne», una piaga sociale che causa alle vittime gravi sofferenze fisiche e psicologiche e che continua purtroppo a rappresentare una delle maggiori violazioni dei diritti umani a livello mondiale.
È una data importante, che intende ricordare a tutti che il rispetto è alla base di ogni rapporto e che non possiamo continuare a veder crescere i casi di violenza di genere. I numeri, infatti, sono preoccupanti: in Italia quasi ogni tre giorni c’è un femminicidio e ogni 15 minuti una donna subisce pesanti maltrattamenti. Sono atti ripugnanti che possono accadere ovunque: dentro le mura domestiche, sul posto di lavoro, per strada; e molto spesso sono i partner o gli ex partner coloro che commettono soprusi e sopraffazioni.
Il mio pensiero, quindi, va oggi a tutte quelle donne che, vittime di violenza, hanno avuto la forza di rialzarsi e di andare avanti nonostante tutto. Il loro coraggio ha permesso che finalmente venissero denunciate tante ingiustizie e prepotenze che prima restavano celate, coperte dal silenzio.
E il silenzio è sbagliato, perché nel silenzio le paure e le sofferenze diventano sempre più grandi.
L’attuale amministrazione comunale ha mostrato costante attenzione verso il problema della violenza sulle donne, programmando o patrocinando non poche iniziative di sensibilizzazione. Ne sono prova elementi simbolici, come il murale fatto eseguire lungo una parete dell’auditorium Unità d’Italia, ma anche tangibili, come l’attivazione del Centro antiviolenza dell’Ambito territoriale sociale di cui Isernia è capofila, nonché l’organizzazione d’uno specifico convegno nazionale sul femminicidio e, da ultimo, la partecipazione al recente incontro riguardante la nuova legge sul contrasto alla violenza sulle donne, promosso dall’ordine degli avvocati e che ha avuto luogo nella nostra biblioteca comunale.