Ambiente

Venafro: anche il sindaco Alfredo Ricci scrive all’Arpa in merito alla possibile realizzazione di un impianto di produzione di biometano a Pozzilli.

Pubblicato: 27-12-2019 - 433
Venafro: anche il sindaco Alfredo Ricci scrive all’Arpa in merito alla possibile realizzazione di un impianto di produzione di biometano a Pozzilli. Ambiente

Venafro: anche il sindaco Alfredo Ricci scrive all’Arpa in merito alla possibile realizzazione di un impianto di produzione di biometano a Pozzilli.

Pubblicato: 27-12-2019 - 433


RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA ALFREDO RICCI – SINDACO DI VENAFRO (IS)

Il sottoscritto Alfredo Ricci, quale Sindaco legale rappresentante pro tempore del Comune di Venafro, con sede in Venafro (IS), piazza E. Cimorelli, in relazione al progetto indicato in oggetto, FORMULA le seguenti osservazioni. Deve premettersi che il territorio interessato dal proposto intervento è parte di un territorio più esteso, costituente una conca delimitata da catene montuose, che inizia da Macchia d’Isernia e continua fino a Sesto Campano, per, poi, prolungarsi oltre i confini regionali fino a Presenzano e Vairano Patenora (CE). In tale territorio sono già localizzati diversi impianti produttivi “insalubri”, che emettono nell’ambiente sostanze pericolose impattanti sulla salute umana. Ci si riferisce, in particolare e sicuramente, a un termovalorizzatore e a un cementificio. Il medesimo territorio è interessato da un significativo traffico veicolare, ulteriormente impattante sull’ambiente.

-Complessivamente, il cumulo di tali fattori inquinanti determina una rilevante concentrazione di sostanze nocive per la salute umana, come documentato di recente dagli sforamenti registrati dalla centralina di rilevamento ARPA Venafro 2, situata nel Comune di Venafro. Inoltre, è di questi mesi la notizia che, a seguito di autorizzazione con D.M. n. 55 del 25 maggio 2019, nel territorio del Comune di Presenzano – ovvero nella parte campana dell’unità territoriale considerata – sarà realizzata una centrale termoelettrica a ciclo combinato alimentata a gas naturale (cd. turbogas) della potenza elettrica di oltre 800 MW, che determinerà ulteriori pressioni ambientali. Le emissioni prodotte dai numerosi impianti produttivi impattanti in attività, allo stato e in futuro, nel territorio considerato, determinano tutti i giorni problematiche per la salute dei cittadini, colpiti da un numero sempre più in preoccupante crescita di malattie tumorali e cardiocircolatorie. Tanto è vero che, per potere individuare le misure da mettere in atto per tutelare la salute dei cittadini, questo Comune, d’intesa con gli altri Comuni della Piana di Venafro, ha promosso uno studio epidemiologico ambientale di tipo eziologico, che è stato finanziato dalla Regione Molise con determinazione del Direttore Generale per la Salute n. 60 del 01-08-2019, a cui ha fatto seguito apposita convenzione con ASREM sottoscritta in data 24.9.2019; tale studio è in fase di avvio, essendo in via di definizione la sottoscrizione di apposito accordo di collaborazione scientifica con l’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa, come da deliberazione del Direttore Generale n. 1108 del 17-09-2019. Da anni le Amministrazioni locali – sicuramente il Comune di Venafro, ma anche altri enti territoriali – denunciano, anche con mirate azioni giudiziarie, i gravi problemi di salute che si registrano in zona, con un aumento di patologie che desta allarme e preoccupazione presso la popolazione residente.

In tale contesto territoriale la realizzazione di un ulteriore impianto produttivo impattante sull’ambiente, a prescindere dalle previsioni progettuali e da ogni eventuale accorgimento tecnico che possa essere astrattamente previsto dal proponente, deve essere evitato. Infatti, al di là di quelle che possono essere le caratteristiche tecniche ed emissive dello specifico impianto, è la sua stessa realizzazione ed entrata in esercizio che, aggiungendosi agli altri impianti impattanti già esistenti, determinerebbe un effetto sommatoria tale, da aumentare il carico di emissioni nocive nell’ambiente in maniera esponenziale e intollerabile la salute pubblica. Al riguardo, si richiama il principio di precauzione, di derivazione comunitaria, che, come chiarito dalla giurisprudenza amministrativa in materia, “impone che quando sussistano incertezze riguardo all'esistenza o alla portata di rischi per la salute delle persone, possano essere adottate misure di protezione senza dover attendere che siano pienamente dimostrate l'effettiva esistenza e la gravità di tali rischi” (così nella recente sentenza del TAR Molise n. 202/2017): orbene, in considerazione della situazione esistente nel territorio innanzi considerato, nel caso in esame, il principio di precauzione impone di non autorizzare la realizzazione di ulteriori impianti produttivi impattanti sull’ambiente e sulla salute pubblica, come quello in oggetto. Per tali ragioni, il sottoscritto, nella qualità, fin da ora  PROPONE FORMALE OPPOSIZIONE all’autorizzazione alla realizzazione del progetto in oggetto; in ogni caso, CHIEDE a) che il progetto in oggetto venga sottoposto a procedura completa di V.I.A.;

  1. b) che, nell’ambito della procedura completa di V.I.A. o, in subordine, preliminarmente e nell’ambito della procedura di verifica di assoggettabilità a V.I.A., venga richiesta al proponente, in via obbligatoria o, in subordine, come integrazione istruttoria, la produzione di Valutazione di Impatto Sanitario di cui all’art. 9, co. 2, Legge n. 221/2015, in conformità delle Linee Guida del Ministero della Salute di cui al D.M. 27.3.2019, avuto riguardo non al singolo impianto proposto e alle emissioni dallo stesso prodotte, bensì al complesso di impianti “insalubri” e, comunque, impattanti sull’ambiente presenti nel territorio unitariamente considerato, di cui innanzi, e, quindi, in relazione alla combinazione (effetto sommatoria) di tutte le emissioni dagli stessi prodotte e al loro impatto sull’ambiente e sulla salute umana. c) che il Comune di Venafro venga convocato in sede di conferenza di servizi, tenuto conto della peculiarità del territorio in cui l’impianto proposto dovrebbe essere realizzato e del fatto che le emissioni dallo stesso prodotte impatteranno direttamente anche nel territorio del Comune di Venafro, a prescindere dai confini amministrativi comunali.


 




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