Ogni anno, in occasione della giornata mondiale per la salute e sicurezza sul lavoro, si ricordano le migliaia di decessi che avvengono nei diversi scenari delle prestazioni anche a causa di condizioni non sempre ottimali proposte in alcuni cantieri e fabbriche (ma non solo) nelle più svariate parti del mondo.
Il 28 aprile è una giornata che spesso il sindacato ha dedicato alle vittime dell’amianto.
CGIL CISL e UIL, considerata la drammatica contingenza legata alla pandemia globale di COVID-19, che ha cambiato e forse continuerà a cambiare ancora per molto tempo, le nostre abitudini e i nostri usi, andando oltre la testimonianza e il ricordo, intendono dedicare questa giornata a tutti quei lavoratori - medici in prima linea negli ospedali, infermieri, medici di base, carabinieri, giornalisti, farmacisti, personale delle forze dell’ordine, vigili del fuoco, operai, impiegati, cassieri, addetti alle pulizie, badanti, autotrasportatori e anche parroci - che pur essendo tra i più esposti e colpiti da questa pandemia hanno continuato a lavorare, affrontando difficoltà immense dimostrando encomiabili doti di altruismo e spirito di abnegazione, operando, spesso, anche in mancanza di dispositivi di prevenzione adeguati, di piani di prevenzione e formazione, di procedure di sicurezza idonee mettendo al primo posto valori come la solidarietà e la voglia di salvare vite umane anche mettendo a repentaglio la propria salute.
L’infezione da Covid-19 registra oltre 3 milioni di casi e oltre duecentomila decessi nel
mondo (dati European Centre for Desease Prevention and Control al 21/4/2020 da
aggiornare al 27/4).
Sono dati che devono farci riflettere: a livello globale non è stato messo a punto e condiviso un sistema di prevenzione e protezione dei cittadini e dei lavoratori.
Se da una parte, il periodo di emergenza sanitaria ha richiesto il ricorso ad azioni fortemente contenitive, tra cui la sospensione temporanea di numerose attività produttive, dall’altra le “attività essenziali” per la nostra quotidianità e per la nostra salvaguardia sono rimaste aperte esponendo in tantissime circostanze i lavoratori interessati.
Nella ripresa che tutti auspichiamo rapida e meno difficile dell’oggi, bisognerà fare tesoro e valorizzare l’apporto di tutti coloro che hanno permesso la reale tenuta, coesione e unità del paese, e ricominciare a considerare il ruolo delle persone, delle lavoratrici e dei lavoratori che quotidianamente consentono alle imprese e alle amministrazioni pubbliche di funzionare, creare ricchezza e mettere i servizi a disposizione dei cittadini.
Ribadiamo che, anche nel tempo dell’emergenza, il primo dei valori del lavoro unito alla condizione imprescindibile per cui esso possa dispiegare a pieno le sue potenzialità è la salute e la sicurezza - e quindi la prevenzione- come diritto di tutte e tutti.
Ricordiamo che in Molise, dai primi giorni dell’emergenza, CGIL, CISL e UIL avevano chiesto ai diversi attori istituzionali la condivisione di percorsi di responsabilità per affrontare anche i problemi sopra esposti. Ad oggi rileviamo che abbiamo avuto risposte parziali solo dalle Prefetture che ci hanno invitato a segnalare eventuali disagi e inadempienze provenienti dai posti di lavoro.
Nessuna cabina di Regia locale che coinvolga i sindacati e, l’interlocuzione con quel che resta di chi sta governando la Regione Molise, è in questa fase prossima allo zero.
Durante il periodo di transitoria convivenza con il rischio di contagio che ci porterà ad una
diversa ordinarietà è importante che il protocollo chiaro e dettagliato, siglato d’intesa con le
imprese e assunto dal Governo il 24 aprile 2020, venga declinato e soprattutto monitorato
in ogni territorio e in ogni singola realtà produttiva.
Ribadiamo che la salute dei lavoratori e delle lavoratrici rimane, per CGIL, CISL e UIL
un’assoluta priorità. Tutelare la salute dei lavoratori, oggi più che mai, vuol dire tutelare il lavoro.