Territorio

Le cose da realizzare sono tante, il Sindacato è pronto e sta aspettando che la Politica faccia la sua parte.

Pubblicato: 07-07-2020 - 371
Le cose da realizzare sono tante, il Sindacato è pronto e sta aspettando che la Politica faccia la sua parte. Territorio

Le cose da realizzare sono tante, il Sindacato è pronto e sta aspettando che la Politica faccia la sua parte.

Pubblicato: 07-07-2020 - 371


RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA CISL AST MOLISE

Questi mesi per l’economia e l’occupazione molisana si sono tradotti in una paralisi sociale – afferma il Coordinatore della CISL Molise -, una regione dalla quale ogni anno a fare le valigie e andare altrove sono in tantissimi, specialmente giovani.

Non possiamo permetterci di continuare ad avvitarci su noi stessi - precisa Antonio D’Alessandro -, è arrivato il momento dell’orgoglio, serve reagire al più presto e guardare avanti. Non possiamo più permetterci, come sta avvenendo, la navigazione a vista. Serve mettere in campo e realizzare progetti costruiti su visione chiara del nostro Molise per la ricostruzione economica e sociale e l’efficienza della Regione.

È necessario mettere in campo analisi e proposte, punto per punto, su infrastrutture, lavoro, salute e sicurezza, sanità e medicina del territorio, welfare, istruzione e formazione, turismo e beni culturali, ambiente, agroalimentare, pubblica amministrazione, edilizia, industria.

Come CISL – continua il Coordinatore della CXISL Molise - abbiamo sempre sostenuto un tavolo permanente di confronto tra governo e parti sociali chiamato anche cabina di regia, per definire accordi, obiettivi, tempi e risorse, per individuare priorità e settori sui quali indirizzare risorse e investimenti. È necessario accelerare l’entrata a regime delle ZES, le Zone Economiche Speciali.

Servono incentivi selettivi agli investimenti privati, all’innovazione e alla creazione di occupazione produttiva. È necessario un approccio nuovo allo smart-working e alle politiche per la salute. In sostanza, il Molise ha necessità di un piano di rilancio e di una politica espansiva per un respiro di medio periodo guardando il futuro che non può essere demandato solo ai fondi comunitari. Serve semplificare e accelerare sulle opere strategiche che possano costituire grandi dorsali di comunicazione.

Il lavoro. Per far fronte alla crisi più devastante del dopoguerra, gli ammortizzatori sociali devono essere estesi. L’assegno di ricollocazione va erogato a tutti i disoccupati, non solo ai percettori del reddito di cittadinanza. Servono, inoltre, un forte investimento su politiche attive, formazione, riorganizzazione, smartworking, competenze digitali. Riforma dei centri per l’impiego. Salute e sicurezza. Per la Cisl, l’attuazione del protocollo nazionale sul contrasto alla diffusione del virus nei luoghi di lavoro, sottoscritto il 14 marzo e integrato il 24 aprile, è imprescindibile.

Medicina del territorio e integrazione sociosanitaria. Mai più tagli sulle politiche per la salute. Va ridisegnata la medicina del territorio restituendo nuova centralità ai medici di famiglia. Un nuovo welfare. Il sogno è quello di un sistema di welfare universale, solidale, inclusivo e sussidiario, che abbia al centro chi è più fragile, famiglie povere, minori e giovani, persone anziane, disabili, i non autosufficienti, i malati cronici. Attualmente il sistema è frammentato, disomogeneo, emergenziale, riparatorio e assistenziale.

Scuola e formazione. Riorganizzare le attività scolastiche, dei nidi e delle scuole dell’infanzia, per essere pronti a settembre. Per fare questo è necessario partire oggi con investimenti, ristrutturazione e adeguamento dell’edilizia scolastica.

Il turismo e i beni culturali. Tantissimi lavoratori del turismo rimarranno a casa senza maturare neppure il diritto alla Naspi. Servono interventi che vadano al di là dell’emergenza e che tengano conto dell’elevatissimo numero di stagionali per i quali il lavoro, per quest’anno, è compromesso.

L’ambiente. È necessario mettere a sistema, anche attraverso una struttura di coordinamento, il lavoro dei forestali, dei consorzi di bonifica e dell’Ente Regionale di sviluppo agricolo per il Molise (ESRAM), ma il sindacato chiede anche di puntare sui boschi, sulla loro manutenzione per attivare sistemi virtuosi di economia circolare.

L’agroalimentare. Bisogna promuoverne lo sviluppo, evitando finanziamenti a pioggia, utilizzando risorse non spese della programmazione 2014-2020.

Sburocratizzare. Una pubblica amministrazione efficiente, snella, semplificata capace di garantire i livelli essenziali dei servizi. Per questo è necessario riorganizzare e potenziare gli organici con assunzioni stabili, armonizzare i sistemi informativi, di comunicazione e gestione, accompagnati da un potenziamento della formazione.

Sbloccare i cantieri. È indispensabile far ripartire al più presto i cantieri, soprattutto quelli di piccole dimensioni, privati e pubblici, riducendo drasticamente il numero delle stazioni appaltanti.

Una nuova politica industriale. È necessario gettare le basi per un nuovo e efficiente programma di politica industriale che tenga conto della sostenibilità sociale, ambientale, della rivoluzione digitale in corso e soprattutto della riconversione ecologica. Agevolare le imprese innovative, capaci di creare occupazione produttiva. Serve, quindi, rafforzare i servizi pubblici e le infrastrutture.

Le cose da realizzare sono tante, il Sindacato è pronto – conclude Antonio D’Alessandro - e sta aspettando che la Politica faccia la sua parte.

 Il Coordinatore AST Molise

Antonio D’Alessandro

328 2642482




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