RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA EX CONSIGLIERE REGIONALE ANTONIO TEDESCHI
Il Consiglio comunale di Venafro affronterà oggi il delicato tema della riorganizzazione dell’ospedale SS. Rosario. Apprendo dalla stampa che l’assise civica si concentrerà, verosimilmente, su una bozza elaborata dal consigliere regionale pentastellato, Nola, con l’assenso dei vertici dell’amministrazione locale. Leggo anche che il progetto in questione prevede, in sostanza, l’attivazione di un punto di primo intervento, della Residenza Sanitaria Assistenziale, della riabilitazione, nonché di una serie di servizi ambulatoriali. Insomma, l’entrata in funzione della cosiddetta “Casa della Salute”. In pratica, viene da dire, nulla di nuovo rispetto a quanto inserito nel vecchio Piano Operativo Sanitario della Regione Molise.
Una notizia, non posso negarlo, che mi lascia alquanto sorpreso, soprattutto se penso agli sforzi compiuti nell’intento di raggiungere un accordo di confine con la Campania che possa riportare, presso il SS. Rosario, servizi essenziali, quali Pronto Soccorso, Terapia Intensiva, Medicina, Chirurgia, Ortopedia, per un totale di 86 posti letto. Progetto, lo ricordo per l’ennesima volta, che ha già ottenuto l’ok della Direzione Generale per la Salute della Regione Campania e il placet del Commissario ad acta alla Sanità del Molise. Progetto, inoltre, avallato da oltre 40 Comuni delle province di Caserta e Isernia con specifiche deliberazioni, tra cui quello di Venafro che, ad essere onesti, era stato anche l’ultimo, in ordine di tempo, a presentare la propria.
Questo, probabilmente, già all’epoca, avrebbe dovuto rappresentare un campanello di allarme sulle reali intenzioni dell’amministrazione comunale guidata da Alfredo Ricci in merito alle sorti del nosocomio cittadino. Mi rattrista non cogliere nel giovane Sindaco quella “fame” che spinge a lottare con tutte le forze per il raggiungimento di obiettivi ambiziosi per il territorio e per i suoi cittadini. Quel coraggio di cambiamento, quel desiderio di non accontentarsi, ma la forza di battersi per ottenere il meglio possibile. Evidentemente non siamo tutti uguali. C’è chi è pronto a mettersi in gioco al cento per cento al servizio della collettività, correndo il rischio di pagare caro il prezzo della battaglia per il raggiungimento di obiettivi vantaggiosi per la comunità, come è accaduto al sottoscritto e chi, invece, si accontenta, probabilmente per non apporre ostacoli alle proprie mire politiche. Sarei stato felice di avere al mio fianco il Sindaco di Venafro nel percorso che ho scelto di intraprendere in favore dell’ospedale Ss. Rosario, in quanto da sempre convinto che l’unione fa la forza.
Tuttavia, anche senza ruoli istituzionali o incarichi politici, continuerò a portare avanti il progetto relativo alla stipula di un accordo di confine tra le Regioni Molise e Campania. L’unico, a mio avviso, capace di restituire alla struttura ospedaliera venafrana la centralità che merita”.