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Dominio collettivo di Cerasuolo, la risposta del Consiglio all’ex sindaco Romeo Pacitti.

Pubblicato: 30-09-2020 - 1260
Dominio collettivo di Cerasuolo, la risposta del Consiglio all’ex sindaco Romeo Pacitti. Politica

Dominio collettivo di Cerasuolo, la risposta del Consiglio all’ex sindaco Romeo Pacitti.

Pubblicato: 30-09-2020 - 1260


Dominio collettivo di Cerasuolo Risposta alle considerazioni dell’ex sindaco Romeo Pacitti

Vorremmo attenerci ai fatti il più possibile. Tuttavia una breve premessa è indispensabile. Il sig. Romeo attribuisce “pochezza” agli attori – evidentemente agli eletti del Dominio Collettivo – e poi conclude col dire che la popolazione “agitata da tali sconvolgimenti ed è in continua tensione a causa di tali eventi”. Se i toni sono questi non intendiamo rispondere perché “avvelenano” (virgolettato nostro NdR) il clima.

Quanto Pirandello e le visioni mistiche di San Pasquale apprezziamo la verve stilistica. Si afferma nella lettera che avremmo interpretato “in maniera quantomeno anomala le nuove disposizioni di legge sui domini collettivi”.

Tutto si è svolto secondo le procedure previste dalla legge n° 168 la quale stabilisce che gli enti di gestione degli usi civici (oggi Domini Collettivi) sono enti di diritto privato. Ricordiamo per l’ennesima volta che abbiamo affisso per più di 15 giorni lo Statuto in bozza; lo abbiamo pubblicato sui canali social; abbiamo discusso ed approvato le modifiche allo Statuto; abbiamo indetto una data per le elezioni (20 settembre) comunicando tutto ai vari enti nonostante non fossimo obbligati visto il carattere di consultazione privata delle elezioni.

Giova ricordare infatti che, secondo la legge 168 del 2017, l’amministrazione del Dominio collettivo è un ente di diritto privato e alle popolazioni locali è data facoltà di redigere ed approvare un proprio statuto e provvedere autonomamente alla gestione delle operazioni elettorali. Il sig. Romeo afferma che avremmo agito “non richiesti; senza alcuna larga condivisione; con una informazione pressappochista enorme e con una alterigia smisurata”. Sempre sorvolando sui toni, possiamo dire che abbiamo inviato decine di comunicazioni che saremmo felici di mostrare a chiunque ne facesse richiesta.

E che molte persone come vedremo hanno deciso di non partecipare alla definizione di regole nuove e di non voler poi votare. Lo Statuto inoltre non è né una “congerie di norme” né un’invenzione in quanto rispecchia nei fondamenti medesimi statuti adottati in Italia: ci siamo avvalsi della consulenza giuridica di professionisti molto noti a livello nazionale.

Ciò che è almeno indigesto per molti, occorre dirlo, è il fatto che sia prevista una norma per il conflitto di interessi (articolo 1394 del codice civile) che impedisce a chi è titolare di contratti con l’ente di presiederlo o partecipare alla sua gestione. Si aggiunga che il passaggio da ente di diritto pubblico a privato - sancito dalla nuova legge 168 del 2017- rende di fatto decaduti tali contratti. Altro fatto indigesto, probabilmente, sono future regole chiare eque e condivise per il pascolo e la legna. Il sig. Romeo prosegue dicendo che a nulla è valso l’intervento del Prefetto di Isernia e della Sindaca di Filignano. Secondo noi la comunicazione del Prefetto inviata anche al Comitato civico per le elezioni non ha opposto alcun diniego allo svolgimento delle elezioni.

Discorso totalmente diverso per la Sindaca che: il 28 agosto ha ottenuto dal vecchio Presidente in consegna le chiavi della sede dell’Amministrazione con tutta la documentazione in essa contenuta; il 2 settembre ha rivolto una comunicazione agli organi di ordine pubblico sul nostro operato parlando di “società segrete” (virgolettando); che il giorno prima delle elezioni (19 settembre) ha opposto un ulteriore e fermo diniego. Proprio nell’ultima comunicazione della Sindaca abbiamo appreso della petizione degli altri cerasuolani oltre al fatto che la metà dei 700 ettari del dominio collettivo “sono del Comune”.

Noi non concordiamo. Per inciso già durante l’estate scorsa la Giunta ha approvato una delibera per l’introduzione di affitti (con la possibilità di riscatto) sulle terre dei cerasuolani. I neo-eletti Rappresentanti del Dominio Collettivo si accingono a contrastare legalmente proprio tali decisioni. Ci si contesta di avere “indetto delle pseudo elezioni, riservate solo a chi ha accesso ad internet” eliminando “dalla partecipazione la maggioranza dei cittadini anziani che non sanno usare internet”.

Si è deciso per le elezioni on-line il giorno precedente (19 settembre) per evitare assembramenti e per scongiurare i problemi di “ordine pubblico” (virgolettato nostro NdR) usando piattaforma di voto on-line con protezione crittografica e nel pieno rispetto delle normative della privacy.

La piattaforma utilizzata è stata in precedenza verificata dal Garante della Privacy e dal Tribunale di Roma per la capacità di preservare l’anonimato, l’unicità e la sicurezza del voto espresso. Per quanto riguarda l’esclusione delle persone anziane dobbiamo dare l’inaspettata notizia che tablet/cellulare e connessione non rappresentano più una barriera per gli anziani elettori, peraltro il sistema è facile ed intuitivo.

 

Il Presidente – Rosanna Maria Rossi

Vicepresidente – Vincenzo Del Castillo Oliveri

Consiglieri – Santa Amodei, Olimpio Martino, Domenico Capaldi

Il Presidente del collegio dei probiviri – Assunta Rongione

 I Probiviri – Antonio Faccenda, Ernesto Pacitti




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