L’operatività, fortemente sostenuta e sollecitata dal Sindacato – afferma il Coordinatore della CISL Poste Antonio D’Alessandro - di tamponi rapidi (antigenici), test che saranno effettuati da personale qualificato dipendente da aziende esterne di servizi.
Poste Italiane a metà dicembre, attiverà tamponi effettuati prioritariamente su siti produttivi/operativi che hanno registrato più casi di contagio.
Questa prima fase, cosiddetta sperimentale – precisa Antonio D’Alessandro - coinvolgerà 7000 unità, per poi proseguire su circa 140 siti e circa 25.000 lavoratori complessivi toccati dall’indagine.
A metà gennaio partirà la fase massiva, con estensione alle restanti realtà produttive e coinvolgimento di ulteriori 75000 addetti.
La somministrazione del tampone avverrà solo su base volontaria.
Il sindacato – conclude Antonio D’Alessandro - ha chiesto con forza la possibilità di rimborsare anche i tamponi necessari al rientro in servizio, test sierologici e molecolari già sostenuti dai lavoratori.