Ambiente

Alla scoperta del termovalorizzatore Herambiente di Pozzilli. La nostra intervista al responsabile dell’impianto Tonino Lombardi.

Pubblicato: 09-01-2021 - 1837
Alla scoperta del termovalorizzatore Herambiente di Pozzilli. La nostra intervista al responsabile dell’impianto Tonino Lombardi. Ambiente

Alla scoperta del termovalorizzatore Herambiente di Pozzilli. La nostra intervista al responsabile dell’impianto Tonino Lombardi.

Pubblicato: 09-01-2021 - 1837


Siamo andati alla scoperta del termovalorizzatore di Pozzilli, gestito ormai dal 2012 da Herambiente, società leader in Italia nel trattamento e recupero di rifiuti che fa parte del Gruppo Hera, un’azienda multiservizi che gestisce i servizi idrici, energetici e ambientali in centinaia di comuni di Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Marche e Toscana. Un impianto a volte discusso e che genera curiosità.

Prima di tutto chiediamo al responsabile dell’impianto, Tonino Lombardi, che cos’è un termovalorizzatore

Tonino Lombardi, responsabile stabilimento Herambiente Pozzilli

E’ un impianto che permette il recupero dei rifiuti attraverso la loro combustione. Il calore prodotto da questo processo viene infatti sfruttato per la produzione di energia elettrica. Nel caso specifico di Pozzilli, la produzione annua è pari al consumo elettrico medio di circa 100.000 abitanti: tutta questa energia viene immessa nella rete nazionale e contribuisce a ridurre il consumo di combustibili fossili che altrimenti sarebbero necessari per produrla.

 

Che tipo di rifiuti si bruciano nell’impianto di Pozzilli?

L’impianto di Pozzilli non tratta rifiuti pericolosi ma Combusti­bile Solido Secondario, per un massimo di 93.500 tonnellate annue. Il Css è un tipo di combustibile derivato dalla lavorazione e recupero dei rifiuti urbani, anche in questo caso non pericolosi, che proviene esclusivamente da aziende terze qualificate.

 

Il termovalorizzatore è un tipo di impianto che genera timori in alcuni perché lo considerano pericoloso per l’ambiente e la salute. Che cosa rispondete voi a queste paure?

Prima di tutto che i moderni termovalorizzatori, categoria in cui rientra anche questo di Pozzilli, sono dotati di tecnologie all’avanguardia e di avanzati sistemi di trattamento per ridurre al minimo le sostanze prodotte dalla combustione. Prendendo Pozzilli come esempio, le sue emissioni sono mediamente inferiori dell’80% rispetto ai limiti di legge. A questo aggiungiamo che l’impianto gode di tutte le principali certificazioni nel campo della gestione ambientale, sicurezza e qualità, e tra queste anche l’Emas, il massimo grado di certificazione ambientale a livello europeo. Non parliamo più dei vecchi inceneritori, insomma, ma di impianti avanzati, che adottano le migliori tecnologie disponibili sul mercato, per valorizzare una parte dei rifiuti che allo stato attuale non è recuperabile in altro modo. Ciò permette di evitare il ricorso alla discarica, che anche l’Europa considera come l’ultima opzione possibile da utilizzare.

 

Che tipo di controlli svolgete sulle emissioni?

Abbiamo analizzatori automatici al camino in funzione 24 ore su 24 che permettono di tenere sotto controllo istante per istante la qualità delle emissioni in atmosfera. Sono anche utilizzate centraline di monitoraggio per l’area circostante e tutti gli studi effettuati fino a ora, l’ultimo dei quali di durata biennale, svolti anche in collaborazione con altri enti, non hanno mai fatto emergere impatti negativi sulla salute e sull’ambiente. In questo senso, anche i dati dell’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale (Ispra) attestano che le fonti rilevanti delle emissioni in atmosfera sono soprattutto il riscaldamento e il trasporto, mentre la termovalorizzazione dei rifiuti fornisce un contributo del tutto marginale. Tra l’altro, a ulteriore garanzia a beneficio e tutela della comunità e del territorio che ospitano l’impianto, abbiamo attivato proprio nel 2020 per la prima volta il biomonitoraggio delle api: sono infatti considerate degli indicatori efficaci per valutare lo stato di qualità dell’ambiente perché sensibili ai cambiamenti causati da agenti inquinanti. Per questo abbiamo collocato tre arnie all’interno del sito dell’impianto e con due campagne annuali analizziamo cera, miele, polline, nonché lo stato di salute delle stesse api. Nel corso della prima campagna non sono emerse criticità.

In che modo i cittadini possono verificare l’esito di questi monitoraggi?

Attraverso gli analizzatori automatici a cui ho accennato prima, i principali parametri sono acquisiti ogni 60 secondi, memorizzati, trasmessi agli enti di controllo, pubblicati e aggiornati ogni mezz’ora sul sito web di Herambiente, visibili a chiunque (si trovano a questo link www.herambiente.it/impianti/termovalorizzatori/pozzilli), alla voce Sistemi di monitoraggio). Questo per garantire la massima trasparenza proprio perché siamo consapevoli che il tema è molto sentito e che è necessaria un’informazione approfondita. Inoltre, il nostro impianto è aperto a tutti. Qui lavorano una trentina di tecnici qualificati e della zona, pronti a rispondere a tutte le domande e le curiosità nel corso delle visite guidate che periodicamente organizziamo. Al momento questa attività è sospesa a causa del Covid ma la riprenderemo appena possibile per dare la possibilità a chiunque lo voglia, di fare un’esperienza in prima persona, di vedere dal vivo come funziona il termovalorizzatore di Pozzilli e attraverso quali fasi il rifiuto si trasforma in energia.

Visita l’impianto virtualmente (video)

https://www.youtube.com/watch?v=NGzp5ZzG0qc&feature=emb_logo

 

Approfondisci il piano di biomonitoraggio del Termovalorizzatore di Pozzilli www.herambiente.it/biomonitoraggio

 

 

 




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