Sociale

Gli studenti del Manuppella hanno ricordato la Shoah

Pubblicato: 27-01-2021 - 297
Gli studenti del Manuppella hanno ricordato la Shoah Sociale

Gli studenti del Manuppella hanno ricordato la Shoah

Pubblicato: 27-01-2021 - 297


 

ISERNIA – ‘I giovani ricordano la Shoah’: il Liceo artistico ‘Manuppella’ di Isernia ha ricevuto una menzione d’onore grazie al lavoro con cui ha partecipato al concorso, a tema, bandito dal Ministero dell’Istruzione, sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica e in collaborazione con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.

Due diversi video, ma compresi sotto lo stesso titolo: “Nel dolore dell’anima…ancora un pezzo di vita” realizzati dagli studenti delle classi III A, III B, IV A e V B guidati dalla docente di Storia dell’Arte, Linda Berardi.

La cerimonia di premiazione si è svolta oggi al Quirinale, a cui gli studenti hanno partecipato a distanza con un collegamento attraverso un link dedicato. Anche i video, meritevoli della menzione, sono stati realizzati a distanza, durante i mesi della seconda ondata del Covid che ha imposto la dad. “Le difficoltà – ha detto la dirigente scolastica, Maria Teresa Vitale – sono state superate grazie alla collaborazione di tutti i docenti dei nostri indirizzi: Design Moda, Architettura, Metalli e Ceramica e, soprattutto, dalla tenacia dei ragazzi una vera fucina di idee dal potenziale altissimo”. La dirigente scolastica, durante la cerimonia, ha ringraziato la Commissione per il riconoscimento al lavoro degli studenti del Liceo ‘Manuppella’. La realizzazione dei due video ha richiesto una intensa attività di ricerca e studio di fonti e materiali storici, artistici e letterari.

Da qui è nata la rilettura in chiave contemporanea del ‘Diario di Anne Frank’ riproposto in un monologo interpretato da una studentessa. Poi le visite virtuali dei luoghi simbolo dell’Olocausto e dei Musei hanno rappresentato l’ispirazione per il secondo video: una galleria di opere di arte contemporanea plasmate dagli studenti: volti, corpi stilizzati e un corpo di donna che reca i segni dell’aberrante disumanità del nazifascismo.





Articoli Correlati