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Macchiagodena: sabato 26 giugno la presentazione delle opere di Michele Sgarro con D’Annunzio e Pirandello.

Pubblicato: 24-06-2021 - 451
Macchiagodena: sabato 26 giugno la presentazione delle opere di Michele Sgarro con D’Annunzio e Pirandello. Territorio

Macchiagodena: sabato 26 giugno la presentazione delle opere di Michele Sgarro con D’Annunzio e Pirandello.

Pubblicato: 24-06-2021 - 451


Macchiagodena, 23 giugno 2021 – Sabato 26 giugno 2021, alle ore 18,30, dopo il Paradiso di Dante del performer Matteo Fratarcangeli del 19 e 22 giugno scorsi, il nuovo appuntamento rientrante nell’esclusivo progetto del Comune di Macchiagodena denominato “Genius Loci. Portami un libro e ti regalo l’anima” è con lo scrittore, Michele Sgarro.

L’autore presenterà nel paese della provincia di Isernia, con il giornalista di CinqueW News, Giuseppe Rapuano, le sue opere Caos inimitabile – Mascheri nudi (liberedizioni). Appuntamento mancato tra Luigi Pirandello e Gabriele D’Annunzio. Introdurrà e saluterà il primo cittadino di Macchiagodena, Felice Ciccone. L’evento si terrà in Piazza Ottavio De Salvio, in caso di cattivo tempo nella Biblioteca Comunale.

Caos inimitabile – Mascheri nudi (seconda edizione 2017 – Casa editrice liberedizioni pagine 180+88. Prezzo 17 euro. Collana: romanzo storico fantastico.

Non c’è il due senza il tre. È con questa intenzione che Sgarro, un bresciano con la valigia in mano, come gli piace scherzosamente definirsi, arriva a Macchiagodena a raccontare dei suoi libri nell’ambito dell’iniziativa “Genius Loci. Portami un libro e ti regalo l’anima”.

«Avevo bisogno di  riprovarci dopo due tentativi “andati a vuoto”, testardo e caparbio come un pugliese e una lombarda messi assieme, con la sola e onesta intenzione di  riportare in vita due geni “del male”, culturalmente e socialmente parlando, ma in modo originale e personalissimo – dice l’autore -. Questo romanzo storico fantastico, infatti, esce per la sua prima edizione (con un’altra casa editrice e con un’altra veste grafica) nel marzo 2013, nei 150 anni dalla nascita di D'Annunzio».

Lo scrittore, al suo terzo tentativo editoriale, stava cercando un modo originale per dire “grazie” a sua moglie Alessandra, in procinto di festeggiare con lei il loro trentesimo anniversario di matrimonio e quale modo più appropriato se non trattando la questione della fedeltà, del giuramento incondizionato e mantenuto fino alla fine?

Ed ecco l’idea: fare incontrare il Vate, superuomo, sciupafemmine, fedifrago impenitente, con l’introverso, sogghignante, deluso, filosofo della “maschera” e dell’inganno, Pirandello, ritenuto da Sgarro l'uomo più fedele del Novecento, nonostante tutto.

Un’idea assurda e, al contempo, originale. Allo scrittore serviva un incontro clamoroso, mai avvenuto (i due si odiavano a distanza per vari motivi), e Sgarro ha pensato bene, provocatoriamente, di mettere di fronte le due massime espressioni del “vivere e scrivere” e del “vivere o scrivere”, con tutto quello che corre dietro a questi atteggiamenti spinti all’estremo.

Ambientato ne Il Vittoriale degli Italiani, a Gardone Riviera, nel Bresciano - dove il nostro scrittore afferma di essere “come a casa” , abitando a Brescia, a meno di 30 chilometri dall’eremo dannunziano -, il romanzo ha così trovato il luogo perfetto per discutere di fede e giuramenti, appunto. Un caos inimitabile, insomma, messo in scena, è proprio il caso di dirlo, nell'estate del 1928, con protagonisti esistiti davvero, ma che non si sono mai visti e mai incontrati. La presenza femminile, che non si fa oscurare dei due pezzi da novanta del Novecento, è bellissima, dolce, nostalgica, ma anche aggressiva e vivace: Marta Abba e Luisa Bàccara sono le due “amiche” dei due letterati. Loro le vere protagoniste, la cornice perfetta di un quadro pittoresco e del tutto immaginato. Con in più Aélis …

Sgarro, autodefinitosi orgogliosamente arcitaliano, chiamato, nella seconda edizione del 2017, 150° della nascita di Pirandello, resa un po’ più “scolastica” e pedagogica, ad aggiungere un’appendice veramente pirandelliana, ha avuto il coraggio di affrontare anche tempi scottanti: 88 pagine gestite in sogno, appunto, con un dialogo galoppante, a ripercorrere un tempo pieno di luci e ombre…

Sgarro, dall’alto della sua forte  convinzione che la vita vada vissuta, scritta, ma anche immaginata e sognata, quindi romanzata, ha appena terminato il suo quarto romanzo “Lo scrigno di sabbia” e ne ha altri cinque nel cassetto.

Michele Sgarro

Michele Sgarro nasce a Brescia il primo giorno di luglio del 1962, da padre pugliese e madre lombarda. È un libero professionista a partita Iva immerso nei numeri dal lontano 1986: la sua attività di scrittore, lontano dalle accademie e dalle lauree in lettere e filosofia, è tutta costruita sul suo diploma di ragioneria. È un uomo davvero di strada e in 59 anni, su e giù per la litoranea adriatica, non ha fatto altro che correre dietro al vento.

Le giornate dedicate alla cultura, e ai libri in particolare, vedono l’Amministrazione comunale locale lavorare in sintonia con il network Borghi della lettura e la Pro Loco di Macchiagodena.





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