L'assessore rinnova l'appello a rivolgersi agli allevatori locali e punta tutto sulla difesa della qualità del prodotto e dell'identità molisana
CAMPOBASSO. "Ho convocato il tavolo di filiera per discutere con allevatori e trasformatori di un tema delicatissimo che è strettamente legato alla sopravvivenza stessa del nostro territorio. Perché la crisi del latte in Molise non è solo e semplicemente la crisi di un prodotto, ma mette appunto in discussione la nostra identità, il futuro delle aree interne e di tante, troppe famiglie. È un problema che va oltre le mere questioni economiche, in ballo c'è la tenuta sociale dell'intero sistema. Senza dimenticare l'aspetto che concerne l'indubbia genuinità del latte locale e quindi il dovere morale di tutelare i consumatori, soprattutto quelli di nuova generazione che in un mondo iper industrializzato chiedono e pretendono sempre di più sicurezza e qualità".
È quanto dichiara in una nota l'assessore regionale all'Agricoltura Nicola Cavaliere.
"Siamo ovviamente - precisa l'assessore - in un regime di libero mercato e la Regione non può assolutamente imporre dall'alto alcuna scelta, ma credo che attraverso il dialogo e il confronto si possa giungere insieme e nell'interesse collettivo a soluzioni che facciano bene al Molise. Occorre - aggiunge - ragionare secondo la logica del gioco di squadra e non del singolo, il nostro è un territorio piccolo ma ricco di eccellenze che si salva solo se remiamo tutti nella stessa direzione".
"Se chiudono le nostre stalle, muore la nostra agricoltura e di conseguenza il cuore pulsante dell'economia locale smette di battere. Per questo rinnovo pubblicamente, come feci già alcuni mesi fa attraverso una campagna di sensibilizzazione che coinvolse media e social, l'appello alla rete locale di trasformazione e distribuzione a scegliere latte molisano. Mi auguro che il Tavolo possa produrre gli effetti sperati e mi affido - conclude Nicola Cavaliere - al senso di responsabilità di ognuno. Dobbiamo saper guardare oltre e ragionare in prospettiva e non solo nel breve periodo, una filiera forte non può che rappresentare infatti un patrimonio inestimabile per tutti".