VENAFRO. Notevole successo dell’evento “Sono come voglio: riflessioni sugli stereotipi di genere” tenutosi nella giornata di oggi 25 novembre a Venafro presso l’ex Palazzo Armieri, in occasione della “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”.
Ad organizzarlo il Comune di Venafro e la consigliera delegata alle Pari Opportunità Annamaria Buono, assente per impegni strettamente personali.
Protagonisti dell’evento sono stati gli ospiti del SAI di Venafro e gli studenti delle classi 3 a FM e 4 A Odontotecnico dell’I.O. “A. Giordano” nell’ambito dei Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento “Bibliscuola” A.S. 2021/2022, e il “Progetto Comunicazione”, classi 4B Liceo Scientifico delle Scienze Applicate e 5 A Liceo Scientifico.
Sono intervenuti il Sindaco di Venafro e Presidente della Provincia Alfredo Ricci, che ha sottolineato “l’importanza di questa celebrazione è che non si tratta di una celebrazione che vuole ricordare un evento del passato a futura memoria, ma racconta ciò che accade ancora oggi. Questa giornata sente di richiamare l’attenzione di tutti noi su quello che è un virus che in qualche modo accade nella nostra società, uno dei tanti accomunati dalla violenza. Questi episodi non accadono lontano da noi”, continua Ricci, “accadono o possono accadere alle persone che ci circondano anche in una piccola realtà come la nostra. Incontri come questo sono momenti di riflessione necessari e servono per richiamare l’attenzione su quello che c’è intorno a noi, al fine di comprendere che alcuni accadimenti vanno al di là di una storia d’amore travagliata e possono tramutarsi in qualcosa di patologico e, in quel momento, è necessario rivolgersi all’Autorità giudiziaria”.
“Questa è una giornata importante che ha al centro anche l’essere maschile”, conclude il Sindaco, “noi dobbiamo imparare nella quotidianità a declinare il concetto di rispetto”.
L’assessore alle Politiche sociali, Angelamaria Tommasone, dopo aver ringraziato la consigliera di Pari Opportunità per l’organizzazione dell’evento, ha voluto fare i complimenti agli alunni dell’Istituto Omnicomprensivo “A. Giordano” di Venafro e al Centro di Accoglienza SAI di Venafro per aver contribuito con la propria partecipazione all’evento.
Ha soprattutto sottolineato “l’importanza di sensibilizzare le donne, con questi eventi, a trovare la forza per denunciare. In particolar modo in questo momento storico dove, a causa della pandemia, si è avuto un incremento dei casi di femminicidio e, paradossalmente, una diminuzione dei casi di denuncia”.
La Tommasone ha posto l’accento sulle varie tipologie di violenza, “il più delle volte si parla di violenza domestica, ma le sfaccettature della violenza sono tante, si va da quella psicologia a quella sessuale, allo stalking. E’ necessario incrementare i centri antiviolenza, in Molise ne esiste uno solo gli altri sono solo sportelli. Cercheremo e ci impegneremo, in qualità di rappresentanti delle Istituzioni, a promuovere la nascita di altri centri, a diffondere la cultura della legalità e dei diritti attraverso azioni di sensibilizzazione come questo evento di oggi. Cerchiamo di aiutare attraverso dei progetti le persone che hanno subito delle violenze, facendoci carico di loro senza abbandonarle a sé stesse”.
Infine l’assessore alle Politiche Sociali conclude con una frase rivolta a tutte le donne, “fidiamoci e fidatevi di chi vi vuole bene, non fidiamoci e diffidiamo di chi considera l’amore come possesso”.
Sono intervenuti infine il Dirigente scolastico del “Giordano”, prof. Marcellino D’Ambrosa, che essenzialmente ha posto l’accento su quanto possa essere importante la prevenzione ancor prima della repressione di questa tipologia di comportamenti. “La scuola, di concerto con la famiglia, con le Istituzioni con la Parrocchia possono congiuntamente e disgiuntamente fare tanto affinché vengano meno i presupposti per la nascita di comportamenti che poi sfociano in reati di violenza”.
Ed il Supervisore dei progetti SAI del Consorzio di Libere Imprese, dott.ssa Rossella D’orsi, che ha spiegato queste giornate di preparazione all’evento e di come i ragazzi del “Giordano” e i beneficiari del SAI abbiano collaborato anche con momenti conviviali. “Abbiamo ospitato in una delle nostre strutture i ragazzi del Giordano ed i nostri beneficiari sono stati ben lieti di poter preparare i piatti tipici dei loro Paesi d’origine. Dobbiamo collaborare affinché non ci siano più violenze di ogni tipo, affinché vi sia rispetto tra gli uomini e le donne di ogni cultura e religione. Noi lavoriamo affinché questo accada e, nel nostro piccolo, cerchiamo di far integrare i nostri ospiti nel tessuto sociale della città che li ospita”.
Nell’ambito dell’evento è stata inaugurata la mostra multimediale “Libera” con le installazioni multimediali interattive multisensoriali dell’artista venafrano Vincenzo Villani. Un gioco di luci, suoni e immagini aventi quale oggetto quello di mostrare “il corpo della donna che esprime la violenza che subisce”.
Uno spettacolo particolarmente emozionante con, in sottofondo, le parole e le immagini di chi la violenza, di qualsiasi genere, la vive, l’ha vissuta, l’ha sentita sulla propria pelle e, purtroppo, non riesce a dimenticarla.
Anche in questo caso gli ospiti del SAI e gli studenti del Giordano sono stati protagonisti e ispiratori di queste opere d’arte “mutevoli” dell’artista Villani.
E proprio “Libera” è uno dei progetti del SAI di Venafro. Il centro di accoglienza ed integrazione dei migranti ha, da sempre, mostrato interesse per l’argomento afferente alla lotta contro la violenza sulle donne.
Quotidianamente gli operatori del Centro si trovano dinanzi storie di inaudita violenza accadute nei Paesi di origine dei beneficiari. Questo accade sia per le donne che per gli uomini vittime di tratta.
La mostra “LIBERA” sarà aperta dal 25 al 30 novembre tutti i giorni dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.30 alle 19.30 presso ex Palazzo Armieri a Venafro. Ingresso libero e accesso con Green Pass.
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