Sociale

Frosolone, sabato l'evento promosso dalla Slp-Cisl denominato "Oltre l'otto marzo".

Pubblicato: 11-03-2022 - 581
Frosolone, sabato l'evento promosso dalla Slp-Cisl denominato "Oltre l'otto marzo". Sociale

Frosolone, sabato l'evento promosso dalla Slp-Cisl denominato "Oltre l'otto marzo".

Pubblicato: 11-03-2022 - 581


OLTRE LOTTO MARZO

Sabato 12 marzo 2022 alle ore 18:00

Centro Culturale CONCETTA D'ANTONIO

Piazza Alessandro Volta 18 Frosolone (IS)

In occasione della festa della donna l'associazione MEE TOO, l'associazione non ti amo da morire, la SLP-CISL presentano il libro Prego digiti il PIN autrice Rita Giura, editore Marco Marchese.

Interverranno:

Antonio DAlessandro - Coordinatore della CISL Molise.

Sabrina Tronci - Coordinatrice donne della CISL Poste.

Mariangela Meffe - DUP di Bagnoli del Trigno.

Pasqualino De Mattia - Presidente dellassociazione MEE TOO.

Rita Giura autrice del libro Prego digiti il PIN

Marco Marchese editore.

Antonio DAlessandro Coordinatore della CISL Molise farà il punto della situazione affrontando temi di attualità, oltre alla presentazione del libro, si parlerà della festa della donna 2022 che cade in un momento senza pace.

Di seguito alcuni argomenti affrontati da Antonio DAlessandro: difficile festeggiare le donne nei giorni della tragica staffetta tra lallentarsi della pandemia e lo scoppio della guerra in Ucraina.

Tra le conseguenze più immediate della guerra, cè larrivo di milioni di profughi in tutta la Ue.

Di fronte allorrore della guerra non possiamo che pensare alle migliaia di donne e madri che fuggono, a quante tra i civili hanno perso la vita e a coloro che difendono la propria terra imbracciando un fucile che mai avrebbero voluto tenere tra le mani.

Una guerra imperialista, che colpisce lUcraina è pone tutta l'Europa sotto attacco nei suoi valori fondanti di democrazia e libertà. QuellEuropa che più volte abbiamo chiesto diventasse unEuropa dei Popoli.

La Cisl è dichiaratamente schierata con il popolo ucraino e per la pace che deve regnare sovrana ovunque. Una pace che vogliamo si concretizzi con un reale supporto in termini di sanzioni al Cremlino e di aiuti materiali alle famiglie e alla popolazione ucraina.

Da parte nostra ci siamo attivati per creare un fondo di solidarietà nel quale far confluire il segno concreto della partecipazione da parte del popolo del lavoro e dei pensionati.

Vogliamo sostenere programmi umanitari per coloro che restano in Ucraina ma anche per i tanti profughi, donne, bambini, anziani che sono fuggiti dalla propria terra lasciando affetti, le proprie radici.

In questo contesto non possiamo non pensare alla situazione italiana che resta indietro sull'occupazione femminile. C'è un divario con i paesi europei avanzati, acuito dalla pandemia. E c'è un divario interno al Paese. È necessario dare una svolta, utilizzando il PNRR.

I numeri sono impietosi più di due milioni tra cui tante giovani donne, che insieme alla mancanza di circa 150.000 posti di lavoro segnano un cammino ancora molto lungo da percorrere.

La comunità europea ha assunto tra le urgenze, quella di ridurre il gap che non permette pari opportunità nell'ingresso e nella permanenza nel mercato del lavoro. Donne, giovani, Sud dove le difficoltà si concentrano, sono gli obiettivi trasversali del PNRR.

Cè una maggiore consapevolezza di un cambio culturale diffuso che considera un valore il lavoro delle donne.

La vera sfida afferma Antonio DAlessandro - è nel tradurre queste importanti enunciazioni di principio in atti concreti, che devono eliminare tutte quelle zavorre che rendono la piena realizzazione della donna, un miraggio.

Per queste abbiamo chiesto una reale governance partecipata del Piano. Cioè, abitare i luoghi del confronto, delle decisioni per verificare la qualità della spesa, dei cronoprogrammi, poter esercitare se necessario, un azione contrattuale che possa determinare possibili flessibilità negoziali. Significa dare corpo, in chiave di genere, ai contenuti delle missioni previste nel PNRR.

 

 

Gli investimenti devono realizzare nuova occupazione, lavoro degno, ben contrattualizzato, che metta fine ai divari salariali e le difficoltà nei percorsi di carriera, un lavoro sicuro perché mai più possa verificarsi che il luogo di lavoro si trasformi in luogo di morte invece che di realizzazione della propria dignità. Le donne come dimostrano i dati Inail hanno pagato un tributo altissimo.

Vanno rilanciati i servizi all'infanzia, con una forte esternalizzazione del lavoro di cura, e riconosciuto un anno di sconto contributivo previdenziale per ogni figlio. Non dobbiamo sprecare l'opportunità di queste ingenti risorse che devono essere messe a disposizione della ricostruzione del paese e rendere le donne le protagoniste.

C'è anche un divario culturale tra Italia e paesi europei più avanzati. I femminicidi ne sono una spia.

La violenza a danno delle donne è una grandissima emergenza acuita durante il periodo del lockdown nel quale tante donne sono state costrette a vivere in un inferno.

Bisogna continuare ad agire su più fronti da quello culturale che assegna alla vita un valore straordinario e promuove il rispetto e la libertà di ogni persona, combatta ogni forma di sopruso, di abusi, di sfruttamento, alla necessità di emancipare tante donne dai loro aguzzini.

In troppi casi ci sono denunce e processi che non si riescono a gestire in tempi celeri, o in tanti altri le donne rinunciano a denunciare per paura e perché dipendenti economicamente da chi ne abusa.

Il lavoro è fondamentale per ridare indipendenza, libertà di scegliere il proprio percorso di vita e di realizzare la dignità.

Attraverso la contrattazione si può fare molto anche per prevenire le forme di discriminazione di genere, per supportare le vittime di molestie, mobbing e violenza nei posti di lavoro.

In ogni caso, la parola d'ordine, su questo fronte, deve essere tolleranza zero con un forte investimento sulla prevenzione, la protezione delle vittime durante i percorsi di inclusione e una stretta sulla punizione certa dei colpevoli.

Il lungo percorso che abbiamo compiuto in questi anni per realizzare una reale parità, oggi ci fa dire che abbiamo raggiunto risultati importanti nel segno della valorizzazione delle donne negli organismi ma ancor di più nelle politiche.

Le lavoratrici, mamme, mogli, figlie, sono state messe a dura prova perché ancor di più costrette a dividersi tra lavoro, cura dei propri cari, Dad.

Una prova in tanti casi superata bene ma con il saldo negativo di un enorme sacrificio.

Come Cisl Molise cerchiamo quotidianamente di fare la nostra parte. Nel 2019 abbiamo realizzate delle iniziative con lassociazione Liberaluna. Lanno scorso abbiamo sottoscritto un protocollo con il centro antiviolenza Liberaluna al fine di mettere a disposizione delle donne seguite dal centro tutti i servizi della Cisl come ad esempio: inas, caf-cisl, adiconsum, ecc al fine di potergli dare un supporto e essere un punto di riferimento.

Durante la concertazione per il nuovo piano sociale (sia a livello regionale che con gli ambiti territoriali) abbiamo fortemente voluto che fossero incrementate le risorse per la conciliazione dei tempi di vita e lavoro, borse lavoro dedicate alle donne vittime di violenza.

Abbiamo iniziato un percorso condiviso con i colleghi di CGIL e UIL con la realizzazione di eventi in cui donne-lavoratrici portavano le loro esperienze lavorative e le loro difficoltà nel conciliare la famiglia e il lavoro.

Nelle riunioni che seguivano gli eventi sono state analizzate le problematicità poste in evidenza e attraverso un lavoro di sintesi si sta elaborando come lavoro finale alla stesura di una piattaforma di genere da inviare alle controparti e alle istituzioni.

Sul territorio possiamo e dobbiamo puntare molto sulla contrattazione aziendale e territoriale al fine di creare le condizioni affinché si giunga ad una parità nei fatti e non soltanto sulla carta.

I valori racchiusi nella nostra storia sindacale: solidarietà, libertà, democrazia e giustizia sociale, sono la nostra forza e, allo stesso tempo, rappresentano un faro che orienta e rassicura.

Per questo motivo ringrazio tutti coloro che hanno contribuito nel realizzare questo momento di confronto per consolidare il cammino intrapreso nel segno della condivisione e della responsabilità perché oggi dobbiamo tracciare le linee del domani.

Facciamo in modo che questa luce non si spenga.

Il Coordinatore AST Molise

Antonio DAlessandro





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