Dimissioni della presidente della Commissione regionale di parità e di pari opportunità, la Garante: non si interrompa il percorso tracciato finora e si dia continuità agli obiettivi già raggiunti
Dimissioni della presidente della Commissione regionale di parità e di pari opportunità, la Garante: non si interrompa il percorso tracciato finora e si dia continuità agli obiettivi già raggiunti
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA GARANTE REGIONALE LEONTINA LANCIANO
Ho appreso dagli organi di informazione delle recenti dimissioni rassegnate dalla presidente della Commissione regionale di parità e di pari opportunità della Regione Molise, Maria Grazia La Selva.
In qualità di Garante regionale dei Diritti della Persona, il mio impegno costante è quello di tutelare e assicurare il pieno rispetto dei diritti di tutti. Per questo motivo non posso che accogliere con rammarico la notizia delle dimissioni della dottoressa La Selva, per il significato e gli effetti che queste hanno su un organismo di primaria importanza quale è la Commissione regionale di parità e di pari opportunità.
Ritengo, infatti, che situazioni del genere abbiano ricadute indesiderate sull’interesse superiore di portare avanti un lavoro condiviso mirato all’obiettivo – che dovrebbe essere comune – di contribuire alla risoluzione delle problematiche connesse all’accesso di ogni persona alle medesime opportunità.
La rilevanza dell’organismo finora presieduto dalla dottoressa La Selva è fondamentale in quanto si tratta di uno strumento in grado di favorire il principio giuridico di assicurare la piena partecipazione alla vita economica, sociale e politica di qualsiasi individuo, senza distinzioni di genere, religione, etnia, orientamento politico o sessuale, età, disabilità. Ciò attraverso la presentazione di proposte di intervento mirate a rimuovere i possibili ostacoli sociali, culturali, economici o istituzionali che costituiscono discriminazione diretta o indiretta nei confronti delle donne e degli uomini.
Mi auguro a tal proposito che la situazione possa rientrare al più presto e che il Consiglio regionale possa valutare di non accogliere le dimissioni nell’ottica di non interrompere il percorso intrapreso finora e gli obiettivi già raggiunti.