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Isernia: lunedì 1 agosto riapre il Museo Archeologico Nazionale di Santa Maria delle Monache.

Pubblicato: 30-07-2022 - 380
Isernia: lunedì 1 agosto riapre il Museo Archeologico Nazionale di Santa Maria delle Monache. Territorio

Isernia: lunedì 1 agosto riapre il Museo Archeologico Nazionale di Santa Maria delle Monache.

Pubblicato: 30-07-2022 - 380


Lunedì 1° agosto riaprirà il Museo Archeologico Nazionale di Santa Maria delle Monache con la presentazione al pubblico di oggetti d’arte, testimonianze della vita quotidiana e documenti relativi alla civiltà delle popolazioni che hanno abitato Isernia e l’Alto Molise, tra il VI secolo a.C. e gli inizi del XV secolo d.C.

Il progetto espositivo illustra i caratteri dell’antica Aesernia, una fondazione romana nel contesto socio-culturale delle genti del Sannio ancora indipendente, sollecitando riflessioni sull’incontro di due civiltà, la latina e l’italica, che con la loro integrazione hanno dato origine alla specificità culturale del Molise moderno.

Tra i documenti che arricchiscono il Museo isernino c’è il calco in gesso alabastrino della famosa insegna di L. Calidius Eroticus. L’originale dell’iscrizione lapidea, ritenuta proveniente da Macchia d’Isernia, è conservato al Musée du Louvre di Parigi.

Altra opera importante che sarà possibile ammirare a Santa Maria delle Monache è una lastra policroma d’ambito funerario raffigurante Mercurio Psicopompo (Hermespsychopompos), rinvenuta a Isernia e conservata nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli che ne ha concesso il prestito.

L’esposizione isernina comprende, inoltre, graffiti incitanti ai gladiatori Etruscus e Priscus, la colonna di un tempio del III secolo a.C., il ritratto di un gladiatore premiato dopo la vittoria e un Lare danzante proveniente dagli scavi di Pietrabbondante.

La cerimonia di riapertura si terrà alle ore 17:30 con interventi del prof. Massimo Osanna (Direttore generale Musei), del dott. Enrico Rinaldi (Direttore regionale Musei Molise), del prof. Adriano La Regina (presidente INASA) e dell’arch. Enza Zullo (direttore del Museo Archeologico Nazionale di Santa Maria delle Monache).

ISCRIZIONE LAPIDEA di L. CALIDIUS EROTICUS





















L(ucius) Calidius Eroticus sibi et Fanniae Voluptati v(ivus) f(ecit).

Copo, computemus. Habes vini (sextarium) I, pane(m) a(sse) I, pulmentar(ium) a(ssibus) II. Convenit.

Puell(am) a(ssibus) VIII. Et hoc convenit.

Faenum mulo a(ssibus) II. Iste mulus me ad factum dabit!

 

Traduzione
Lucio Calidio Erotico fece da vivo per sé e per Fannia Voluttà.
Oste, facciamo il conto.

Hai un sestario di vino, un asse per il pane, due assi per le pietanze.

D’accordo.
La ragazza per otto assi.

E anche su questo concordo.
Il fieno al mulo per due assi.

Questo mulo mi porterà alla rovina!

La stele (o insegna) di Calidio Erotico è una pietra di 440 kg che risale all’età imperiale (I-II secolo d.C.). Fu probabilmente rinvenuta presso una taverna nei pressi di Macchia d’Isernia. Oltre all’iscrizione, riporta la raffigurazione di un oste e di un avventore della taverna col suo mulo.
Di questo singolare reperto, il cui originale è conservato al Museo del Louvre dal 1901, esistono due “calchi conformi”.




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