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Emigrazione italiana tra ottocento e novecento: il caso Carovilli

Pubblicato: 15-08-2022 - 584
Emigrazione italiana tra ottocento e novecento: il caso Carovilli Territorio

Emigrazione italiana tra ottocento e novecento: il caso Carovilli

Pubblicato: 15-08-2022 - 584


Carovilli. C'è un'altra Italia al di fuori dei confini nazionali: un'Italia formata da quei circa 60 milioni di oriundi italiani , figli dei tanti che, tra Otto e Novecento, presero la via dell'emigrazione.[…]
Questa mobilità ha coinvolto alcune regioni più di altre (l'area orientale e quella centromeridionale).

Le rilevazioni ufficiali degli espatri vengono compiute soltanto a partire dal 1876 e ci dicono che in un secolo il numero degli italiani trasferiti all'estero ammonta a circa 26 milioni
Nel contesto di tale fenomeno epocale, il volume si interessa della vita diretta  dei nostri emigranti, delle dinamiche sociali, personali, familiari, che li hanno coinvolti  . Il Comune di Carovilli, per la su caratterizzazione migratoria, … ha costituito una sorta di “ laboratorio” di ricerca. In questo senso i l lettore troverà una variegata raccolta di microstorie, costituite da documenti originali, fotografie e interveste che gli permetteranno di conoscere aspetti umanizzanti del fenomeno migratorio.
Partivano solo uomini, soprattutto quando in inverno la terra non si poteva lavorare. Partivano con contratti stagionali, lasciando le donne a casa con i figli da crescere. Ritornavano quando si doveva iniziare il lavoro nei campi. L’ultima tappa, nel radicamento all’estero degli emigranti italiani, avveniva quando si decideva che la famiglia potesse raggiungere dignitosamente il luogo di emigrazione. L’emigrazioni degli Italiani all’estero è stato un esodo biblico. Molti di loro non hanno fatto più ritorno.

Biografia
Pina Mafodda è stata insegnante di Italiano e Storia negli Istituti di Istruzione Secondaria di Secondo grado a Torino, città in cui vive.
Si occupa di storia orale e di raccolta di testimonianze e microstorie. Ha collaborato con la Fondazione Istituto "Antonio Gramsci "di Torino occupandosi dell'archivio sonoro; ha ricostruito, attraverso interviste e documenti, un frammento di storia delle persecuzioni razziali del 1938 attuate in una scuola torinese. Ha curato la realizzazione di alcuni ecomusei della città di Torino inseriti nel Progetto Europeo “Urban II”.

È guida storica del Carcere-Museo "Le Nuove" di Torino, luogo di memoria, dove tra il 9 settembre 1943 e il 25 aprile 1945 sono state incarcerate e fucilate centinaia di partigiani e detenuti e poi deportati migliaia di ebrei e oppositori al regime nazi-fascista.

Per la Volturnia Edizioni ha pubblicato i seguenti volumi:

"Il paracadute sembrava un ombrellino bianco" (2014) e "Lettere dal fronte dei soldati di Carovilli 1939-1945" (2018), “Utopia il naufragio tra cronaca e storia 17 marzo 1891”
inseriti nella Collana editoriale "Studi Molisani".
E’ direttrice editoriale della collana Migra-storie, della quale ha curato il volume “ho visto la mia luce” di Suad Omar e Davide Rigallo.





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