Ambiente

Pesca: L’Ue vuol vietare quella a strascico. Coldiretti Impresa pesca dice no.

Pubblicato: 07-05-2023 - 755
Pesca: L’Ue vuol vietare quella a strascico. Coldiretti Impresa pesca dice no. Ambiente

Pesca: L’Ue vuol vietare quella a strascico. Coldiretti Impresa pesca dice no.

Pubblicato: 07-05-2023 - 755


La nota di Coldiretti Molise

No alle nuove politiche Ue che vogliono vietare la pesca a strascico e tagliare le aree di pesca. Questa, in sintesi, la posizione di Coldiretti Impresa Pesca Molise che oggi ha preso parte, unitamente agli altri attori della marineria termolese, alla simbolica protesta del suono delle sirene dei pescherecci attraccati nel porto di Termoli. Analoga protesta si ripeterà domenica 7, alle ore 23, quando i pescherecci torneranno ad azionare le loro sirene in segno di forte dissenso con le nuove paventate norme europee. Le nuove linee di indirizzo ad integrazione della Politica Comune volute dal Commissario alla Pesca ed all’Ambiente Virginijus Sinkevicius – spiega Coldiretti Impresa Pesca - prevedono, infatti, un pacchetto di misure che preoccupano gli operatori. Si tratta di provvedimenti di grande impatto come l’eliminazione degli attrezzi più produttivi e le restrizioni delle aree di pesca fino al 30% degli spazi attualmente fruibili, in un arco temporale peraltro brevissimo, con scadenze ravvicinate nel 2024, 2027 per concludersi nel 2030. “L’UE – afferma Giovanni Spinelli, Segretario regionale di Coldiretti Impresa Pesca Molise - ci chiede di smantellare l’attuale sistema in brevissimo tempo, senza prevedere nemmeno sostegni per la ristrutturazione del settore e la riconversione della flotta, che dovrebbe abbandonare il sistema a strascico. Riteniamo – prosegue Spinelli - che cambiamenti del genere distruggeranno in breve tempo il mercato ed il sistema produttivo nazionale, e ovviamente locale, agevolando le importazioni di pescato da Paesi esteri che è già oggi elevato. Una vera e propria mazzata – conclude il Segretario di Coldiretti Impresa Pesca - che per gli operatori del settore va ad aggiungersi all’enorme aumento dei costi di gestione che ormai da troppo tempo gli operatori della pesca sopportano”.


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