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Francesco Lombardi a fianco di Gravina: “Il cambiamento riparte dai giovani”

Pubblicato: 01-06-2023 - 845
Francesco Lombardi a fianco di Gravina: “Il cambiamento riparte dai giovani” Politica

Francesco Lombardi a fianco di Gravina: “Il cambiamento riparte dai giovani”

Pubblicato: 01-06-2023 - 845


La nota del candidato Francesco Lombardi

Un appello di speranza alle nuove generazioni per ricostruire insieme il Molise spezzato da tagli ai servizi essenziali, disfattismo e logiche clientelari. La politica è sempre stata la sua passione, anche in tempi di disaffezione e astensionismo. I giovani, il sociale, le aree interne, la lotta allo spopolamento, lo sviluppo sostenibile: le sue battaglie, che ora Francesco Lombardi vuole riportare al centro del dibattito regionale, con concretezza e soluzioni, a fianco di Roberto Gravina, con la lista di centro sinistra “Gravina Presidente – Progresso Molise”. Oltre il disfattismo e la mancanza di prospettive, sentimenti che spesso dominano in un Molise dove tagli di servizi e vane promesse dominano la quotidianità, e oltre le logiche clientelari, che talvolta si ripresentano nelle campagne elettorali di una regione piccola dove tutti si conoscono, Francesco Lombardi guarda fuori dagli schemi, ma dentro la politica, definendosi prima di tutto un amministratore. Per 10 anni sindaco di San Pietro Avellana, impegnato attivamente nell’ANCI, nel Consorzio Assomab, che unisce 7 comuni alto molisani, durante il suo mandato da primo cittadino e da presidente, il suo territorio ha ottenuto il riconoscimento UNESCO, assegnato alla Riserva della Biosfera Alto Molise, il primo e unico in tutta la regione, motivo di orgoglio per il lavoro svolto in sinergia con altri amministratori. Un lavoro di squadra e un modello, che Francesco Lombardi vuole applicare a livello regionale. «Rispetto all’agonia del Molise non si può stare alla finestra a guardare. Il cambiamento si fa dentro l’urna, mettendoci la faccia. Tutto il lavoro messo in campo come amministratore e come parte di realtà interistituzionali come il Gal e la SNAI Alto Medio Sannio, sono l’ispirazione per portare avanti obiettivi importanti, a partire dalle esigenze delle persone che vivono in Molise, chiamate a collaborare in un processo di cambiamento, in cui ognuno può fare la sua parte».Trovare il modo di appassionare i giovani alla politica è uno dei suoi desideri. Impegnarsi per i servizi essenziali una concreta possibilità per farli restare: ripartire dalla sanità, dalla scuola, dalla mobilità. I tre settori che negli anni hanno sofferto di più, ma che sono indispensabili per risollevare le sorti di una regione, dove ogni 10 anni si perdono 35mila persone, ogni anno circa 3.500, ogni 5 anni la popolazione di una città grande come Isernia. Una storia, tra le tante, è emblematica di quanto stia accadendo in Molise. «In un anno, in un paese molisano sono andati via una trentina ragazzi. E con essi, stanno andando via intere famiglie. Persone con i figli all’università, decidono di lasciare la propria terra, per mancanza di possibilità. È questo ciò che sta creando il precariato, pagato ogni tre mesi, alimentato dal clientelismo e dalle promesse dell’apertura di una fabbrica che poi non è mai stata realizzata o di chi chiede senza scrupoli “o mi voti o non ti rinnovo il contratto”, oppure “o mi voti o non ti protocollo la domanda di disoccupazione”. Questo modus operandi va interrotto, stravolto completamente. Bisogna ripartire dai servizi, dalle possibilità per i giovani e per le persone che vivono in Molise e che devono vedere la prospettiva per restarci e per costruire qui, e non altrove, nuove opportunità, per mettere a disposizione le competenze acquisite studiando fuori o facendo esperienza sul nostro territorio». L’appello di Francesco Lombardi è quello di parlare, condividere necessità e speranze, per realizzare con una nuova visione ciò che fino ad oggi è stato disatteso.



La sua fiducia è tutta per i giovani, coloro che vogliono bene al Molise e lo guardano con occhio critico e consapevole. Anche per coloro che vivono al di fuori della regione, ma hanno a cuore le sue sorti. Perché un giorno, invece di essere una terra in cui tornare per le vacanze, il Molise potrebbe essere la casa dei loro figli.


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