Cultura
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Castel di Sangro si conferma Città di eventi sportivi di rilevanza nazionale e Città di Cultura, infatti ospita vari avvenimenti di stampo culturale, tra questi la presentazione della silloge Come fiori nel cemento di Alessandro Ranallo, che si terrà mercoledì 31 luglio, alle ore diciotto, negli accoglienti locali della Sala Consiliare del Comune. Il libro, edito dalla BastogiLibri, Casa Editrice di spicco, e curato da chi scrive, raccoglie poesie che sono un inno alla necessaria ricerca dell’armonia/ della sintonia, di se stessi, nella prospettiva di diventare esseri umani migliori, seguendo la scia di sentimenti e di pensieri che la vera poesia suscita ed esalta. I versi di Ranallo, delicati, teneri, ma anche forti, dal piglio stilistico che dimostra la maturità del verso, sottendono anche una forma poetica di speculazione, di scavo di ciò che veramente segna in profondità l’esistenza umana, nella consapevole certezza che vivere la vita poeticamente aggiunge qualità alla vita stessa. Così le poesie di Alessandro Ranallo indicano una possibile via, da seguire, da portare nella quotidianità, invitano all’indugiare, al reincanto, a puntare l’attenzione sui sentimenti, intesi come categoria di conoscenza, che aiutano a romanticizzare di nuovo la vita, nell’attualità divenuta solo calcolo, economia, potere, guadagno e sfruttamento di natura e di animali innocenti. Una raccolta di ben quindici poesie, dedicate ed ispirate alle rondini, le piccole vite ormai in declino, arricchisce ulteriormente la silloge e invita il lettore a riflessioni e a pensieri di costruzione, salvaguardia, amore, gentilezza che possono ancora smuovere cuori e anima. Alla serata di presentazione, oltre all’autore e alla curatrice, partecipano Anna Rita Cimini, Presidente del Consiglio Comunale di Castel di Sangro, Angela Caruso, Docente e Ricercatrice, Cinzia Mattamira, Pinacoteca Patiniana, che porgeranno i saluti; le letture sono a cura di Anna Rita Cimini e di Francesca Zivolo.
Maria Stella Rossi
Roberto
Un solletico di vento
sorride l’azzurro,
vespre le foglie
in questo incanto d’ombra.
Un filo d’erba
bacia un fiore di rugiada,
sulle cicale un lenzuolo
e un abat jour di luna.
Cantano i sentieri
i balzi delle aiuole
alle svelate cose
un’aureola di margherite
sono qui, ai viticci dell’anima,
alle sue gronde
e tu, accecante miracolo,
ti incidi dentro ogni istante,
sei quiete smagliante,
sei un’onda di stelle,
sento il giubilo mareggiar del cielo.
A. Ranallo (da Come fiori nel cemento- BastogiLibri)
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