L’acqua sta diventando sempre più un bene prezioso sulla cui disponibilità si gioca e si giocherà il futuro dell’agricoltura. Ne è convinta Coldiretti Molise che in questa torrida estate, caratterizzata da temperature altissime, fa alcune considerazioni sulle emergenze generate dalla scarsità dell’oro blu.
Il Molise è considerata una regione ricca di risorse idriche ma i cambiamenti climatici, caratterizzati da inverni sempre più miti, che determinano una drastica diminuzione delle precipitazioni nevose indispensabili per il rifornimento delle falde acquifere, estati sempre più secche che generano siccità diffusa e, non da ultima, la dispersione dovuta spesso a reti colabrodo, stanno mettendo in grave difficoltà il settore primario.A ciò si aggiunge il fatto che il Molise cede una parte considerevole delle proprie risorse idriche a regioni limitrofe, come nel caso della diga di Occhito, che sebbene si trovi per la gran parte sul territorio della nostra regione, subisce il maggior prelievo da parte dalla Capitanata (il Molise fruisce di soli 500mila metri cubi di acqua). La Puglia ha poi di recente chiesto anche di poter utilizzare parte dell’invaso del Liscione, mediante la realizzazione di un adduttore. C’è poi la diga di Chiauci, ubicata in territorio molisano, ma la cui governance è abruzzese, come anche le acque molisane del Matese che vanno in Campania. Sarebbe utile e giusto che i molisani potessero sapere quanti e quali ristori spettino al Molise.Coldiretti Molise, pur nella convinzione che l’acqua è un bene comune, a cui debbono poter accedere tutti, ritiene che la politica debba poter gestire, con il coinvolgimento dei diversi attori interessati, la questione in modo da trarre un giusto ed equo beneficio a favore della collettività regionale.
Da tempo Coldiretti ha sostenuto che l’acqua, in quanto elemento imprescindibile per lo sviluppo dell’agricoltura e non solo, ma anche per il sostentamento delle comunità civili, non possa essere “venduta”, bensì si dovrebbero individuare forme compensative che vadano a sostenere i costi di realizzazione di eventuali condotte e quelli per il funzionamento e la manutenzione delle stesse, al fine di rendere efficienti da un punto di vista economico le gestioni degli Enti preposti a garantire la distribuzione della risorsa idrica, a partire dai consorzi di bonifica.Siamo ancora in tempo per svolgere un ruolo da protagonisti in merito a tale risorsa; peraltro il succedersi anno per anno di situazioni emergenziali caratterizzate da mancanza di piogge e conseguente siccità potrebbero aprire la strada a “decisioni” d’imperio, alle quali rischieremmo di dover sottostare.Oltre a tali considerazioni Coldiretti Molise da anni insiste sulla necessità di affrontare il fenomeno siccità avendo una visone quanto più ampia possibile, ricorrendo alla creazione di una rete di invasi artificiali di piccole dimensioni, da realizzare su tutto il territorio, utili alla raccolta di acqua piovana (ferma oggi in Italia ad appena l’11%) che, conclude l’Organizzazione, potrebbe essere utilizzata in caso di incendi, per usi civili, per la produzione agricola e non ultima per generare energia pulita.
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