Economia

Invio telematico delle domande di invalidità civile, si rischia il caos. L’intervento del patronato Inpas di Isernia con il responsabile Luigi Marra.

Pubblicato: 10-12-2024 - 226
Invio telematico delle domande di invalidità civile, si rischia il caos. L’intervento del patronato Inpas di Isernia con il responsabile Luigi Marra. Economia

Invio telematico delle domande di invalidità civile, si rischia il caos. L’intervento del patronato Inpas di Isernia con il responsabile Luigi Marra.

Pubblicato: 10-12-2024 - 226


L'intervento del responsabile del patronato Inpas di Isernia Luigi Marra

“Con la nuova modalità di avvio del procedimento per l’invio telematico delle domande di invalidità sarà il caos”. Il Responsabile del Patronato Inpas di Isernia risponde così, parlando della nuova modalità di invio delle domande di invalidità civile, che prevede l’invio telematico all’INPS del nuovo “certificato medico introduttivo” direttamente da parte del medico di famiglia, il quale rappresenterà l’unica procedura per la presentazione dell’istanza, volta all’accertamento della disabilità, che non dovrà essere più completata con l’invio della “domanda amministrativa” da parte del cittadino o degli Enti preposti e abilitati. La procedura prenderà il via il 1° Gennaio 2025 in alcune città “sperimentali” (Brescia, Trieste, Forlì-Cesena, Firenze, Perugia, Frosinone, Salerno, Catanzaro e Sassari) per poi essere estesa man mano in tutta Italia. Questa nuova procedura però, prosegue Marra, “Oltre ad oberare ulteriormente i medici di base che dovranno trasmettere direttamente le domande di invalidità, rischia di generare il caos, in quanto non sono ancora chiare le modalità con le quali queste domande saranno gestite, come andranno eventualmente integrate nel caso di richieste da parte dell’INPS agli assistiti e soprattutto se tale procedura avrà dei costi che ovviamente saranno a carico dei cittadini”.

I medici di Famiglia, inoltre, avranno con tutta probabilità l’obbligo di frequentare un corso di formazione specifico per  poter espletare correttamente questa procedura, con il rischio che in tanti, già oberati di lavoro, rinuncino portando ad una drastica riduzione dei medici abilitati alla trasmissione delle domanda, rischiando quindi di compromettere l’intero sistema di certificazione delle invalidità, creando un vuoto operativo che penalizzerà in primis i cittadini, soprattutto quelli più fragili.



“Inoltre, tale nuova previsione normativa, porterà ancora di più allo svilimento del ruolo dei Patronati, fino ad oggi punto di riferimento per tanti cittadini. Molto spesso, infatti, questi Enti hanno costituito un filtro tra assistiti e pubblica amministrazione, rendendo un vero e proprio servizio pubblico. Dall’avvio della sperimentazione e poi dalla definitiva introduzione della nuova norma, molti Patronati saranno a rischio chiusura, soprattutto nel Sud Italia”. “Noi ci batteremo in tutte le sedi per evitare che tale nuova procedura venga applicata e ci auguriamo che anche altri Patronati e altre sigle Sindacali vogliano fare fronte comune a difesa anzitutto degli assistiti e dei lavoratori di questo importante settore”.




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