Politica

Dimensionamento scolastico, il Consiglio provinciale di Isernia chiede di conservare tutte le autonomie del territorio.

Pubblicato: 23-12-2024 - 167
Dimensionamento scolastico, il Consiglio provinciale di Isernia chiede di conservare tutte le autonomie del territorio. Politica

Dimensionamento scolastico, il Consiglio provinciale di Isernia chiede di conservare tutte le autonomie del territorio.

Pubblicato: 23-12-2024 - 167


La nota dell'Amministrazione Provinciale di Isernia

ISERNIA. Il Consiglio provinciale di Isernia ha approvato all’unanimità una delibera con cui esprime forte preoccupazione per i tagli alle autonomie scolastiche previsti nel nuovo piano di dimensionamento. L’applicazione rigida di tali misure andrebbe a impoverire e dequalificare ulteriormente la scuola pubblica. Per l’assise, il territorio della provincia, caratterizzato da forte spopolamento, richiede un’attenzione particolare nell’applicazione di parametri normativi relativi alla gestione delle autonomie scolastiche. Secondo il Consiglio, non è possibile prendere decisioni unicamente basandosi sul numero di alunni, ma è necessario considerare le necessità delle singole comunità. Per via di infrastrutture carenti e periodici isolamenti dovuti alle avverse condizioni climatiche, l’intera provincia di Isernia andrebbe inquadrata come area interna e, quindi, dovrebbe beneficiare di deroghe adeguate a contrastare la logica dei tagli indiscriminati.



Pertanto, con votazione all’unanimità, il Consiglio provinciale ha chiesto al Consiglio regionale del Molise di deliberare per la conservazione delle tredici autonomie scolastiche attualmente presenti e di collaborare con i parlamentari molisani per evitare ulteriori tagli alle dirigenze. “Questo voto – ha commentato il Presidente Daniele Saia – nasce da un confronto con i sindaci e i sindacati. La nostra volontà è chiara: vogliamo difendere l’intero territorio e tutelare i servizi. Tutte le autonomie scolastiche rappresentano un pilastro fondamentale per garantire una governance efficiente. Si parla tanto di aree interne, ma ora è il momento di dimostrare che l’attenzione a queste zone non è solo retorica. È inaccettabile che a subire depotenziamenti siano sempre prima i Comuni montani. Questo approccio è incoerente rispetto agli obiettivi di sviluppo dichiarati anche a livello nazionale”.





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