Domani a partire dalle ore diciassette, presso la Libreria Enzo Della Corte in Isernia, si presenta Pucundria di Maria Rosaria Selo per Cafiero e Marotta. Ne parleranno con l’autrice, Gioconda Marinelli e Maria Stella Rossi, conduzione di Gabriella Marinelli e voce narrante di Giulia Maselli. L’incontro con la scrittrice Selo e con il suo romanzo, saranno un’occasione da non perdere, per conoscere il suo mondo letterario, il suo stile, la sua capacità di narratrice che della vita ne coglie la quintessenza più profonda.
La dimensione umana ed emozionale in Pucundria di Maria Rosaria Selo
So di certo, che il nuovo romanzo di Maria Rosaria Selo, “Pucundria” (2024, Marotta & Cafiero, 275 pagine, euro 20,00) non deluderà le aspettative dei lettori che hanno amato anche gli ultimi toccanti scritti editi da Rizzoli: “L’albero dei mandarini” (2021) e “Vincenzina ora lo sa” (2023), immersi in una profonda dimensione emozionale e sociale, che scorrono tra percorsi sinuosi ma non privi di speranza e di ricerca di luce. La scrittura della Selo è sanguigna e dolce, graffiante, indignata, ma anche consolatoria, rassicurante, come si rivela in queste nuove pagine, che attraversano sentimenti intensi e controversi come l’amicizia (o la solitudine nella malattia da cui tutti fuggono), la solidarietà, l’accoglienza, la sorellanza, l’amore, il difficile rapporto generazionale, conflitti e alleanze, la resilienza al dolore. Quel dolore che mai può essere sterile, e anche se rimane, pur attenuandosi nel tempo, oltre a mostrare le nostre fragilità, diventa un punto di forza per affrontarle.Una penna abile la sua, delicata e feroce quando serve, adatta a coinvolgere il lettore nelle forti emozioni che percorrono la vita dei personaggi, dei loro cuori che battono con vigore o sono spenti nell’egoismo e nel rifiuto di chi appare diverso e non lo è, o di chi arriva da terre lontane. E c’è Teresa, un’agente penitenziaria e c’è Anna, una detenuta per omicidio, entrambe dal passato tormentato, due anime fragili e allo stesso tempo forti, vittime di violenza, che scavano a fondo l’una nell’animo dell’altra, si aiutano esplorando le proprie angosce, riscoprendo la fiducia in se stesse e la possibilità di riscatto, sempre comunque pronte a sacrificarsi per la vita dei figli. Anna ha un vero talento, può creare fragranze particolari e Teresa, che se ne accorge, ed è “una tessitrice di vite…ricuce le vite con ago e filo”, sa valorizzarla dandole la giusta opportunità. Ne verrà fuori uno straordinario profumo dal nome “Pucundria”.E’ c’è Pozzuoli: …Pozzuoli è così. Rende tutto splendido perché ha il bello incarnato nella terra.
“Albeggia sul golfo di Pozzuoli. Il cielo è rosa, gli scogli di Capo Miseno sono verde scuro, dietro c’è Procida con il giallo di Torre Murata, il nero del pizzo di monte Epomeo di Ischia, e infine la costa che sfocia nell’azzurro. …Com’è bella Pozzuoli di sera. Tutte le viuzze che portano alla chiesetta dell’Assunta, sopra il porticciolo sempre più rosicchiato dal bradisismo e le barchette arenate sulla sabbia, sono illuminate dalle luci tremolanti degli alberelli di Natale accanto alle finestre. E questa una terra mangiata, che sale e che scende, brontola, scuote gli abitanti, perché è viva e potente, capricciosa come una bellissima donna.”.E c’è lei l’autrice, Maria Rosaria Selo che rende tutto palpabile, vicino, forte, tenero, solidale, che mescola sangue e miele, morte e vita, debolezza e coraggio.
Gioconda Marinelli
Nella gallery fotografica a margine dell'articolo la locandina ufficiale dell'evento culturale.