Isernia: Blitz dei Carabinieri presso gli uffici anagrafici di vari comuni della provincia, scoperti decine di residenti “fantasma”, per truffare le compagnie assicurative.
Isernia: Blitz dei Carabinieri presso gli uffici anagrafici di vari comuni della provincia, scoperti decine di residenti “fantasma”, per truffare le compagnie assicurative.
ISERNIA E PROVINCIA. Il Blitz dei Carabinieri del Comando Provinciale di Isernia è scattato presso numerosi comuni della provincia, dove negli ultimi giorni sono stati acquisiti documenti, ascoltate persone informate sui fatti, raccolti elementi utili alle indagini. Dagli accertamenti eseguiti presso gli uffici anagrafici, a conclusione di una prima fase dell’attività investigativa, sono state scoperte cinquantacinque residenze fantasma.
Gli indagati, per la quasi totalità originari di comuni ubicati nelle vicinorie province di Caserta e Napoli, secondo quanto accertato dai militari, avrebbero prodotto false documentazioni attestanti la loro residenza presso comuni isernini, al fine di ottenere dalle compagnie assicurative dei veicoli a loro intestati, in totale circa duecento, il pagamento di tariffe di gran lunga inferiori a quelle dei luoghi di origine. Alcuni di loro, avevano addirittura istituito le sedi, di fatto inesistenti, di quattro società nella provincia di Isernia, intestatarie complessivamente di centoventi veicoli. Altri ottanta veicoli, risultavano singolarmente intestati alle persone coinvolte nelle indagini, ed in alcuni casi alla stessa persona risultavano intestati anche più veicoli.
Una truffa che supererebbe, secondo una stima approssimativa, di gran lunga il mezzo milione di euro. Quest’ultima operazione segue altre analoghe attività eseguite negli ultimi mesi, infatti lo scorso mese di novembre, sempre i Carabinieri di Isernia sgominarono una organizzazione composta da tre persone, tutte originarie del napoletano, che dopo aver ottenuto una residenza fittizia, stipulavano contratti assicurativi con diverse compagnie, per la copertura assicurativa di ben sessanta autovetture a loro intestate ma in uso ad altre persone, che pagavano a loro volta una percentuale ai componenti dell’organizzazione, ottenendo comunque il vantaggio di pagare tariffe molto più vantaggiose rispetto a quelle che avrebbero dovuto pagare nei luoghi di origine. In un’altra circostanza, una decina di falsi residenti che si erano trasferiti in modo fittizio da un comune all’altro della provincia, furono scoperti dai Carabinieri nell’imminenza delle consultazioni elettorali, ipotizzando in questo caso anche il reato di voto di scambio.