Calenda: “San Giuliano di Puglia, ferita aperta che fa male”. La consigliera della Lega chiede a Toma ’aggiornamento puntuale dei risultati ottenuti in materia di edilizia scolastica.
Calenda: “San Giuliano di Puglia, ferita aperta che fa male”. La consigliera della Lega chiede a Toma ’aggiornamento puntuale dei risultati ottenuti in materia di edilizia scolastica.
E’ una ferita ancora aperta il tragico evento del 31 ottobre del 2002 che ha distrutto la vita di una intera comunità del piccolo paese di San Giuliano di Puglia. Dopo 16 anni, il cuore è ancora gonfio e rielabora il lutto, lo straziante dolore, per comprenderne le ragioni “perché è toccato a noi” perché non doveva? Interrogativi che fanno e devono far riflettere. Non dovremmo mai vivere tragedie che si possono evitare. Ma accade, il fato, la superficialità degli uomini, trascinano le nostre vite nelle crude realtà. Quei 30 rintocchi mi riportano a quel terribile giorno. I miei figli erano piccoli, poco più grandi degli angeli di san Giuliano. Anche loro erano a scuola, ad ascoltare la loro maestra. Una violenta scossa che ho avvertito indistintamente a chilometri di distanza, ma senza immaginare l’immane tragedia che ci aveva colpito, senza sconti. Ho abbracciato i miei figli, li ho stretti a me, un abbraccio di protezione, di amore infinito. Mi sono sentita fortunata e un brivido di egoismo mi ha attraversato il cuore. Me ne dispiace ancora oggi. Ho pianto, e ho pianto ancora oggi.
Ho immaginato quelle mamme, quei papà, i nonni, gli zii, i fratelli, tra la polvere che tappava il respiro, l’odore acre della distruzione e la speranza strappata. Ore interminabili, lunghe che non avranno mai fine. E’ innaturale sopravvivere ai propri figli. Ed è per loro, per gli angeli di San Giuliano, per i loro genitori, per tutti i genitori, che dobbiamo garantire la sicurezza. E’ necessario prevenire i disastri con azioni concrete e sinergiche, mai più dobbiamo vivere quel 31 ottobre. Ed è altrettanto necessario che ogni cittadino molisano abbia diritto di conoscere quale sia la reale condizione di tutti gli edifici scolastici in regione e quali sono le iniziative che gli amministratori hanno messo e metteranno in campo per assicurare la serenità ai nostri figli, ai nostri lavoratori.
Per questo, per loro, ho preposto all’Aula consiliare di inserire nella legge istitutiva della Giornata della Memoria un minuscolo comma che impegni il presidente della giunta a relazionare su quanto è stato fatto in materia di edilizia scolastica e quanto ancora si farà. E così ogni anno. Lo dobbiamo a loro, la vita è un bene prezioso che non può sottostare ad alcun compromesso.