La gestione delle discariche in Molise è alquanto nebulosa.
L’ultimo provvedimento legislativo regionale risale al 2016, quando è stato approvato il Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti (Prgr). Il Piano prevedeva una revisione entro tre anni, per verificare l’evoluzione della produzione e dello stoccaggio di rifiuti in base al previsto aumento della raccolta differenziata. Revisione che, però, non c’è mai stata. Proprio sulla scia di una drastica riduzione dei rifiuti indifferenziati, si prevedeva infatti che le discariche già presenti sul territorio regionale – Guglionesi, Montagano e Isernia – sarebbero bastate per l’intero fabbisogno dei molisani. Una previsione che si trovava perfettamente in linea con i principi sanciti da norme comunitarie e nazionali, uno su tutti quello della ‘prossimità’: i rifiuti devono essere conferiti in siti idonei e non distanti dal luogo di produzione. In altre parole, la tendenza auspicata in tutta Europa viaggia su due binari: la riduzione dei rifiuti ‘tal quali’, non differenziati, e l’autosufficienza di ciascuna regione nello smaltimento degli stessi. La discarica pubblica più importante del Molise è sicuramente quella che serve le aree centrali, che sorge nel territorio di Montagano. Di proprietà della Comunità Montana ‘Molise Centrale’, il sito è gestito da un privato, la Giuliani Environment Srl, in virtù di un contratto stipulato nel 2015 e rinnovato tre anni dopo.
Ma è proprio nel 2018 che, a fronte di una raccolta differenziata che stentava a decollare, il sito di Montagano risultava prossimo alla saturazione. Per questo, con due determine dirigenziali è stato approvato un recupero volumetrico, in sostanza un ampliamento della discarica di 25.000 tonnellate di rifiuti solidi urbani (indifferenziati).
Nello stesso anno, la società Giuliani si apprestava alla chiusura della discarica di Montagano, presentando una formale richiesta alla Regione per l’apertura di un nuovo sito poco distante, nell’agro di Colle d’Anchise. In corrispondenza di una discarica dismessa.
Attualmente, il procedimento autorizzativo, che pure era stato avviato ed integrato, sembrerebbe sospeso. Ma non è chiaro se sia stato individuato un nuovo sito per garantire il famoso principio di prossimità nello smaltimento di rifiuti per il medio Molise. Stando alle previsioni di conferimento della Comunità Montana, sembra piuttosto che anche l’ampliamento di 25.000 tonnellate sia stato saturato. Di qui a breve, dunque, potremmo trovarci in una situazione di emergenza rifiuti, come già accaduto in diversi territori della Penisola. Il rischio è che la saturazione di Montagano porterà a conferire i rifiuti del Molise Centrale nelle discariche di Guglionesi o Isernia a meno che decidano di creare un nuovo sito. Questa operazione porterebbe a rilevanti impatti ambientali – per i trasporti frequenti tra un sito e l’altro – e sociali, dato che l’ampliamento di questo tipo di impianti viene contrastato, comprensibilmente, dalle popolazioni delle aree interessate. Sarebbe dunque opportuno, a distanza di più di 5 anni, aggiornare il Piano rifiuti ormai superato.
In questo Piano, ricordo, è riportato che almeno nel decennio successivo "non è necessario nessun fabbisogno impiantistico di discariche", purché però la dotazione impiantistica venga “impiegata preferenzialmente per i rifiuti molisani". Ma siamo sicuri che i rifiuti provengano solo dal Molise? Questo aspetto è molto dubbio. A me risulta invece che molti Comuni non membri della Comunità Montana, e addirittura altri di fuori regione, conferiscano da tempo nel sito di Montagano. Del resto il conferimento costa meno rispetto ad altre discariche, regionali e non, e ai Comuni conviene così, anche se il trasporto rifiuti ha un rilevante impatto ambientale. Insomma non solo il principio di prossimità non sarebbe rispettato da tempo ma tutto ciò ha contribuito anche a velocizzare la saturazione del sito. Per di più è improbabile che anche le altre due discariche molisane accettino esclusivamente rifiuti regionali.
Per fare chiarezza sull’annosa vicenda, ho presentato insieme ai miei colleghi in Consiglio regionale un’interrogazione al Presidente Toma. Sarà opportuno chiarire dunque: se i volumi per la messa a discarica dei rifiuti, previsti dal Prgr e dal successivo ampliamento di Montagano, siano ancora sufficienti e disponibili; se il principio di prossimità venga ancora rispettato o se, addirittura, vengano conferiti nelle discariche molisane anche rifiuti provenienti da fuori regione; se la discarica di Montagano abbia effettivamente esaurito la sua capienza e quali siano i costi di chiusura e gestione del sito; che fine abbia fatto il progetto autorizzato a Colle d’Anchise; se le strutture regionali preposte abbiano previsto l’opportuna revisione del Piano rifiuti, da sottoporre al Consiglio regionale.
Prima che l’emergenza rifiuti scoppi anche in Molise, sarà fondamentale rispondere a queste domande e, se del caso, trovare urgentemente delle soluzioni sostenibili.
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