Tradizioni

Dal 24 dicembre la mostra “I Santi” al Piccolo museo Occhi a candela di Frosolone Santi e devozione domestica: ecco gli oggetti di fede dei nostri antenati

Pubblicato: 23-12-2021 - 391
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Dal 24 dicembre la mostra “I Santi” al Piccolo museo Occhi a candela di Frosolone Santi e devozione domestica: ecco gli oggetti di fede dei nostri antenati

Pubblicato: 23-12-2021 - 391


Al Piccolo museo Occhi a candela di Frosolone (Is) da venerdì 24 dicembre, per due fine settimana di seguito, è stata allestita la mostra “I Santi”, una collezione privata di esemplari dell’800, testimonianza di arte e di fede popolare.

Rappresentano un particolare esempio di devozione domestica, sono venti statue, sotto campane di vetro e non, di scuola napoletana e pugliese risalenti all’Ottocento. L’importante collezione, nata dalla passione di Domenico Cirelli e Carmine Scacciavillani, è stata creata nel corso di molti anni e, oggi, rappresenta un formidabile esempio di raccolta devozionale con alcuni unicum. Sono statue delicate e conservate con cura che, in occasione delle feste natalizie in corso, saranno eccezionalmente visibili presso i locali del Piccolo museo Occhi a candela, uno spazio etnografico privato ispirato alla memoria collettiva tra ‘800 e ‘900 inaugurato la scorsa estate nella Dimora dell’Incoronata nel centro storico di Frosolone.

In molti ricorderanno quando questi oggetti ornavano gli ambienti delle case dei propri nonni e antenati: erano frutto di fede, di grazie chieste ed esaudite; oggetti che diventano testimoni silenziosi di preghiere e di riflessioni quando la fede era esercitata in casa, quando nella propria dimora si dedicava un altarino, si consacrava un angolo, alla Madonna, ai santi più cari, a Gesù.

Ecco un po’ di storia. Questi oggetti sono tipici dell’Italia meridionale e i primi esemplari comparvero nella prima metà del ‘700 durante il regno di Carlo III di Borbone. L’arte della realizzazione e il commercio si diffuse originariamente a Napoli, accompagnandosi alla esaltante stagione del presepe napoletano. Poi la tradizione raggiunse Lecce, seconda capitale culturale del Regno, dove si fuse con l’arte della cartapesta. Le statuine di manifattura napoletana erano vestite con le stoffe provenienti dal setificio reale di San Leucio. A Lecce, invece, furono realizzate in cartapesta; in alcuni conventi di clausura le suore confezionavano gli abiti in stoffa. In Puglia lo sviluppo di questa manifattura si ebbe nella prima metà dell’800 e raggiunse il picco negli ultimi decenni del secolo fino al 1920. Molti i laboratori presenti a Gallipoli dove i maestri insegnavano l’arte agli allievi. Spesso le statuine di santi e madonne entravano a far parte della dote della sposa insieme a biancheria e ai mobili della camera da letto. A Campobasso si ricorda un negozio nel centro murattiano che trattava questo tipo di articoli, prevalentemente di scuola napoletana. La scelta del santo o della madonna dipendeva dal nume tutelare della famiglia, della comunità o del luogo. In mostra ci sarà un esemplare bellissimo di Santa Filomena con un ex voto e una reliquia la cui provenienza è certamente da far risalire alla venerazione che caratterizza la vicina Sant’Elena Sannita, già Cameli.

Considerando l’antichità di questi oggetti, prima o poi destinati a scomparire perché si sbricioleranno, la mostra presso il Piccolo museo Occhia a candela rappresenta un unicum in Molise, un’occasione da non perdere per ammirare esemplari rari e per ripercorrere la memoria. Molti ricorderanno quando nella case di un tempo attraverso una porticina si scorgeva un comò o gli altissimi settimini in cima ai quali una, due, tre campane o statuine svettavano altissime. Spesso erano Madonne addolorate, poggiate su centri e centrini lavorati ad uncinetto, al tombolo, adornate di fiori di carta, ghirlande, lumini: erano stanze con pochi curati mobili, ambienti lindi, intrisi di fede, solenni, dignitosi. Questo emozionante spettacolo, che racconta di sentimenti forti, ancestrali, ma anche di ricerca etnografica e di attaccamento alla nostra terra, alla storia locale, alle esperienze dei nostri antenati, potrete riviverlo, o viverlo, durante i due fine settimana di Natale e Capodanno.

Ad accompagnare la guida il sottofondo, con dischi in vinile, di temi natalizi di tre grandi compositori del passato eseguiti da famose orchestre: la sinfonia n.6 op.68 “Pastorale” di Beethoven con la London Philharmonic Promenade Orchestra diretta da Sir Adrian Boult; il concerto grosso in sol minore op.6 n.8 “Fatto per la notte di Natale” di Corelli della Swdeutsches Kammerorchester diretta da Paul Angere; il concerto n.13 per organo e orchestra di Haendel della Orchestra da camera del Wurttemberg diretta da Jorg Faerber.

L’appuntamento è da venerdì 24 dicembre a domenica 26 dicembre, dalle 17 alle 19, e da venerdì 31 dicembre a domenica 2 gennaio 2022, sempre dalle 17 alle 19, al Piccolo museo Occhia a candela di Frosolone, corso Garibaldi 32, presso La dimora dell’Incoronata. Accesso libero solo con green pass.




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