RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO REGIONALE MOLISE.
“Bisogna scongiurare la chiusura e la messa in liquidazione dell’Ara Molise, si vada verso il rinvio della prossima Assemblea regionale”. Il presidente del Consiglio regionale del Molise, Vincenzo Cotugno, sollecitato dagli allevatori molisani, ha scritto una nota al presidente Frattura e all’assessore regionale Facciolla, per chiedere di attivarsi per il differimento ad altra data dell’Assemblea in programma il prossimo 28 aprile, dove all’ordine del giorno c’è la messa in liquidazione dell’Associazione.
“L’agricoltura rappresenta per il Molise una fetta importante della propria economia e del proprio core business a livello nazionale, bisogna evitare di perdere una struttura fondamentale per gli allevatori nostrani” sostiene il presidente Cotugno “non possiamo rimanere inermi al grido d’allarme di un settore che, in questi ultimi anni, ha affrontato importanti modifiche e diverse problematiche, come la Blue Tongue, il benessere degli animali e le attività del laboratorio analisi, superate brillantemente grazie alla sinergia tra Aram e le strutture regionali competenti. Inoltre la chiusura dell’Associazione” continua Cotugno “porterebbe alla perdita di sedici posti di lavoro, con l’apertura di un’altra, inevitabile, vertenza regionale dalle prospettive incerte.
Per questo ho inteso, nel clima consueto di massima collaborazione, inviare una richiesta a Frattura e Facciolla per attivarsi per chiedere di spostare l’imminente Assemblea dell’Aram. Ritengo necessario un incontro tra allevatori, personale e Commissario Aram, per cercare di individuare una soluzione che eviti la chiusuradell’Associazione. Bisogna lavorare uniti affinché non si ripeta quanto accaduto con il Consorzio di difesa molisano (Coredimo), con il licenziamento collettivo di tutti i dipendenti. Sono certo” conclude Cotugno “che intorno ad un tavolo, le parti interessate sapranno lavorare per un percorso condiviso che possa mantenere in vita l’Associazione, evitando gravi disservizi agli agricoltori molisani e dolorose perdite di posti di lavoro”.