La Società della Boys Roccaravindola che da qualche settimana ha lanciato la nuovissima rubrica “BOYS BOOK” oggi ripropone la propria attività e nell’occasione la nostra redazione ha intervistato Michele Pellegrino, giovanissima promessa della nostra scuola calcio della categoria Giovanissimi.
Ecco l’intervista che il giovane calciatore ha rilasciato alla nostra Redazione.
Raccontaci un po’ di te. Quando hai iniziato a giocare a calcio e cosa rappresenta per te lo sport?
Ho iniziato a giocare a calcio all’età di 4 anni, giocavo con gli amici per strada, al campetto, a casa, diciamo in qualsiasi posto e solamente quest’anno ho preso la decisione di entrare nella Scuola Calcio ed in particolare nella famiglia della BOYS. Per me lo sport rappresenta un momento di svago, un momento di divertimento e soprattutto di amicizia perché mi aiuta a non pensare a niente e di stare in compagnia.
C’è un calciatore in particolare che consideri un punto di riferimento e a cui ti ispiri?
Il calciatore a cui mi ispiro è Lionel Messi, fin da bambino rimanevo a bocca aperte dalle magie che faceva e che tutt’ora fa in campo. Credo non sia umano perché sono oltre 10 anni che è su livelli altissimi, un marziano. Io quando scendo in campo cerco di ispirarmi a lui, nelle giocate, nel controllo di palla in velocità, nella visione di gioco, durante gli allenamenti mi impegno tantissimo per migliorarmi anche perché è il mio primo anno di attività e sto cercando di imparare quante più cose possibili per farmi trovare sempre pronto.
Il ruolo che preferisci ricoprire in campo?
Come ho già spiegato prima questo è il mio primo anno e il ruolo in cui mi trovo più a mio agio è quello di ala sinistra, essendo destro riesco il più delle volte ad anticipare il mio avversario, a convergere al centro e qualche volta tirare in porta. Il Mister mi ha fatto giocare anche esterno in un 3-5-2 sempre a sinistra e delle volte centrocampista centrale. Diciamo che il ruolo che più riesco a ricoprire è quello di esterno, le mie caratteristiche mi permettono di attaccare e difendere durante il corso della partita anche se onestamente mi piace di più avere la palla sotto i piedi e dare fastidio alle difese avversarie più che rincorrere e recuperare la palla.
Raccontaci un po’ della partita di Domenica scorsa, dell’occasione gol che hai avuto?
La partita di domenica, nonostante il risultato di 4 a 2, è stata tirata fino alla fine, difatti dopo un primo tempo giocato sotto le nostre potenzialità ci siamo ripresi nel secondo tempo giocando alla pari nonostante di fronte avessimo la seconda squadra del Campionato. E’ successo tutto nel recupero, l’arbitro concede 4 minuti di recupero e noi eravamo in svantaggio per 3 a 2, mi guadagno una punizione poco dolo la linea del centrocampo e Lorenzo Cristinzio chiama quasi tutti in area di rigore, Lorenzo batte la punizione e scavalca tutta la difesa e la palla arriva tra i miei piedi, la metto giù quasi all’altezza del calcio di rigore ma la palla mi rimane troppo sotto e non riesco a mettere la giusta forza nel tiro che purtroppo finisce debolmente tra le braccia del portiere. Mi è dispiaciuto molto non aver segnato perché il gol poteva regalarci un punto importante per la Classifica e sarebbe stato anche il mio primo gol che spero arrivi quanto prima per gioire ed esultare con i miei compagni che allenamento dopo allenamento, partita dopo partita mi stanno facendo integrare in questo meraviglio gruppo.
Qual è stato il tuo primo allenatore?
Il mio primo allenatore è stato ed è Mister Pitisci. Mi sta trasmettendo la passione per il calcio e ad ogni allenamento e partita mi riempie di consigli. Mi hanno detto che è stato anche un bravissimo giocatore ed è molto conosciuto quindi non posso fare altro che seguirlo perché non può fare altro che migliorarmi.
Qual è il compagno di squadra con cui ti trovi di più?
Il nostro è un gruppo molto unito, vado d’accordo davvero con tutti, mi piace il clima che si è creato, si scherza quando si può scherzare ma si lavora, ed anche tanto, quando bisogna lavorare. Il Mister ci ripete sempre che l’unione fa la forza e sto capendo che effettivamente è davvero così. Se poi devo scegliere il compagno con cui mi trovo meglio scelgo sia Davide De Lucia, sia Mattia Rocchio che Michele Pellegrino, ragazzi fantastici pronti sempre ad aiutarti, grazie a questa esperienza sto conoscendo persone incredibili che mi fanno stare bene e che non mi fanno pentire della scelta fatta.
Qual è la tua squadra del cuore?
La mia squadra preferita è un po’ particolare, nel senso che non milita nel campionato italiano. Sin da piccolo tifo Barcellona, perché ho sempre ammirato il modo di giocare e soprattutto i tanti giocatori che ha avuto e che ha in squadra, giocatori che possono fare la differenza in ogni momento della partita. Invece del nostro campionato ho una preferenza da qualche anno, mi piace molto la squadra dell’Inter e la seguo ogni domenica, quindi diciamo che ho due squadre del cuore.
Hai un soprannome?Non ho un soprannome vero e proprio, molti dei miei compagni mi chiamano Biase, non è altro che il mio nome di battesimo pronunciato nel dialetto del mio paese e devo dire che mi piace.
Si ringrazia Biagio Foglietta per essersi prestato alla nostra redazione rispondendo alle nostre domande.