Castel San Vincenzo: opposizione all’attacco, lettera aperta al Prefetto di Isernia sugli avvisi di pagamenti inviati ai cittadini in questi giorni relativi alla TARSU 2011.
Castel San Vincenzo: opposizione all’attacco, lettera aperta al Prefetto di Isernia sugli avvisi di pagamenti inviati ai cittadini in questi giorni relativi alla TARSU 2011.
Riceviamo e pubblichiamo da OPPOSIZIONE COMUNALE DI CASTEL SAN VINCENZO A FIRMA DI AMELIA IANNOTTA, ROBERTO D’ALESSIO E ALDO MARZULLO.
Raccogliendo le giuste proteste dei cittadini di Castel San Vincenzo in merito all’ennesima mala gestione dei tributi da parte del Comune, quali consiglieri comunali si espone quanto segue.
Il comune di Castel San Vincenzo, sta inoltrando solo ora nel 2018, avvisi di pagamento della TARSU 2011 a fronte di utenze che risultavano già definitivamente accertate nell’anno 2011, sia rispetto al soggetto passivo sia rispetto all’imposta dovuta.
Ancora una volta, è chiaramente incappato nella decadenza triennale di cui all’art.1 comma 163 della Legge n.296/2007 per la notifica del titolo esecutivo, che sarebbe dovuta avvenire entro il 31/12/2014, trattandosi di TARSU definitivamente accertata nel 2011.
Questo abuso è reiterato ed incurante delle istanze di annullamento in autotutela presentate dai malcapitati cittadini, e si persevera con esso nonostante più volte la C.T.P. e persino la Commissione tributaria regionale abbiano accolto i ricorsi dei contribuenti di Castel San Vincenzo contro tali atti illeciti della TARSU, proprio su tale punto della decadenza triennale, con condanna alle spese del Comune (dovrà attivarsi l’azione presso la Corte dei Conti in capo ai responsabili).
Per cui si ravvisa anche una gravissima violazione reiterata delle disposizioni giudiziali.
Non solo. Altro aspetto gravissimo risiede nella violazione dello statuto del contribuente, laddove vengono fornite, con gli questi avvisi TARSU, notizie del tutto fuorvianti ai cittadini.
Viene messa in atto una finzione giuridica, cioè un “avviso di accertamento d’ufficio” in modo da simulare l’applicazione del termine di cinque anni per procedere allo stesso accertamento (comma 161 art.1 L.296/2007).
Ma in realtà tale norma, per la TARSU, si può applicare solo ai casi dove v’è omessa o infedele denuncia a cui segue un omesso o parziale versamento, non a fronte di utenze TARSU il cui importo da pagare ed il soggetto passivo sono già accertate definitivamente nell’anno di imposta stesso, con regolare denuncia, come recita la norma di settore (D. lgs. 507/93); per queste, come detto, il comune è decaduto dal potere di riscossione coattiva sin dal 31/12/2014 trattandosi di TARSU del 2011.
E non finisce qui: ammesso per assurdo che valesse la insensata “tesi quinquennale” del Comune per la TARSU regolarmente denunciata dal 2011, anche in tal caso gli avvisi TARSU 2011 sarebbero comunque decaduti, atteso che il quinquennio dal 2011 è già scaduto al 31/12/2016 !
Ma anche qui v’è “l’inganno” gravissimo: il Comune indica al contribuente una errata data di scadenza della denuncia TARSU 2011, nel 20 gennaio 2012 mentre essa è stabilita al 20 gennaio 2011 (ex art.70 comma 1 D. Lgs 507/93), così facendo scadere erratamente il quinquennio nel 2017 anziché nel 2016 !
Vero che la decadenza dal potere di riscuotere comporta un danno erariale ed esso dovrà essere segnalato alla Corte dei Conti in capo ai responsabili politici e burocratici; giammai tali responsabilità di mala gestio possono essere eluse con simili espedienti ingannevoli per la cittadinanza, così minando alla base il giusto rapporto di fiducia e di legittimo affidamento tra cittadini ed istituzioni il cui comportamento dovrebbe essere sempre conforme ai principi di cui all’art.97 della Costituzione.
Tutto questo è inaudito, ragion per cui, nell’esercizio del mandato popolare, a tutela dell’interesse pubblico ed erariale e della legalità da ripristinare presso il Comune di Castel San Vincenzo, chiediamo l’intervento di S.E. il Prefetto di Isernia per quanto di competenza.