RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA MOVIMENTO CINQUE STELLE MOLISE
"Si chiude una campagna elettorale entusiasmante, che ci ha portato a confrontarci con migliaia di cittadini, con associazioni, amministratori e portatori d'interesse. Il nostro candidato Governatore Andrea Greco e tutta la squadra non si sono risparmiati. Abbiamo presentato i nostri 10 punti (+1) pensati per migliorare la qualità della vita dei molisani e abbiamo raccontato il nostro programma a quanta più gente possibile. Abbiamo fatto di tutto per rendervi partecipi di questa straordinaria avventura e ora siamo nelle vostre mani. Prima del voto, però, il nostro Andrea ha qualcosa da dire a tutti i molisani.
'Eccoci qui. Tutti insieme. Noi e voi. Pronti ad afferrare un sogno.Fino a qualche anno fa sembrava impossibile. Sembrava che il Molise fosse destinato a restare per sempre la regione che non esiste, il poltronificio degli arroganti, la terra dei poteri, il pezzo di costa che è solo un passaggio per andare verso il sud o verso il nord. Poi ci siamo fermati, abbiamo aperto gli occhi, abbiamo osservato con più attenzione questi luoghi e ci siamo finalmente accorti della loro bellezza, delle loro potenzialità. Abbiamo preso coscienza del fatto che questa terra meravigliosa non è il nulla. È il tutto che il potere ha solo calpestato e ferito, costringendo i suoi figli ad abbandonarla.
Ci siamo guardati negli occhi, ci siamo confrontati, ci siamo informati, e ci siamo resi conto che questa terra è stata ferita due volte: da chi l’ha governata con prepotenza ed egoismo, e dalla nostra indifferenza, dalla nostra rassegnazione, dalla complicità di molti. Ci siamo guardati negli occhi e abbiamo deciso che è arrivato il momento.
Reagire o soccombere. Salvarla o lasciarla finire nelle mani di chi l’ha già sventrata, prenderla tra le mani e farla rinascere, pian piano, o abbandonarla a se stessa lasciandola sotto le grinfie di chi vuole continuare la politica di distruzione già cominciata 20 anni fa.È questa la scelta.
E le scelte non dipendono dagli altri, ma da noi stessi. Non possiamo più delegare, sperare in chissà chi, attendere che qualcuno decida di cambiare le cose. E non possiamo sperare in chi ha mangiato sulla vita di questa terra. No, non possiamo.Sarebbe l’errore più grande. Il torto peggiore che possiamo fare alla nostra regione. Ora abbiamo la possibilità di scegliere. Da un lato c’è chi ha fatto del Molise la località che non esiste, la terra di nessuno, il territorio in cui poter agire indisturbati e fare affari in silenzio.
Dall’altra parte ci siamo noi. Quelli che hanno alzato la testa, che hanno deciso di scrivere la parola fine al declino di una regione che rischia seriamente di soccombere alla prepotenza dei potenti di turno, che poi sono sempre gli stessi. Eccoci qui. Noi siamo pronti. Abbiamo unito le nostre forze, le nostre idee, le nostre esperienze, le nostre competenze. E abbiamo deciso che tra scappare o restare, questa volta, vogliamo restare e riprenderci la nostra terra. Per la prima volta nella storia di questa regione, un’alternativa alla politica della distruzione esiste davvero. Non ci sono più scuse.
Siamo in tanti a condividere lo stesso pensiero, la stessa idea di gestione della cosa pubblica, lo stesso sogno. E quando il numero cresce, i potenti hanno paura. Perché hanno capito che entreremo nelle istituzioni e le faremo tornare ad essere le nostre case, entreremo nelle loro stanze buie e accenderemo i riflettori perché tutti possano vedere, ascoltare, sapere. Entreremo nel semicerchio del consiglio e, per la prima volta, le mani alzate saranno quelle di tutti noi e non quelle degli interessi di pochi. Noi non cambieremo il paradigma. Noi lo ribalteremo, perché è così che si cambiano veramente le cose. Entreremo in quei palazzi e rimetteremo noi stessi, i cittadini, al centro di tutto.
Guardateci in faccia. Siamo quei giovani che per anni sono andati via, costretti a fuggire, e salutare i genitori e gli amici dal finestrino di un treno con gli occhi lucidi e la rabbia nel cuore. Perché una terra così bella è diventata un luogo da cui scappare. E noi ci stavamo rassegnando a tutto questo. Siamo quelli di cui tutti, per anni, si sono riempiti la bocca parlando di “fughe di cervelli”, forze da non lasciar scappare, motore di sviluppo. Questa volta abbiamo deciso di restare anziché fuggire, di lottare anziché soccombere, di metterci in gioco e non stare più in un angolo, fermi a guardare.
Ci siamo riconosciuti nei valori dell’onestà, della dignità, della solidarietà, della comunità, nei valori di questa terra, e abbiamo capito che di fronte ai valori del bene comune non esiste arroganza che tenga. Che, oltre al tempo, non esistono altri limiti in grado di fermare una rivoluzione culturale, pacifica, gentile. E la nostra è già cominciata. Non dobbiamo aver paura di cambiare. Dobbiamo aver paura di lasciare le cose come stanno. Non dobbiamo aver paura di prendere sulle nostre spalle la responsabilità del futuro di questa regione, dobbiamo temere che siano i soliti a farlo al posto nostro.
Non dobbiamo più vedere la politica come un mondo distante. La politica dobbiamo farla noi, ogni giorno, ognuno nella sua quotidianità. Si chiama democrazia partecipata, quella che il popolo sannita ha attuato, per la prima volta nella storia. E il popolo molisano, per la prima volta nella storia, ha di fronte a sé una grande possibilità: cambiare per sempre le sorti di questa regione. Non ci sono più alibi.
Unitevi a quest’onda inarrestabile. E, dal giorno dopo le elezioni, saremo tutti coinvolti in prima persona nella rinascita della nostra terra. Ci rimboccheremo le maniche e cominceremo a lavorare, con positività e abnegazione, per curare tutte le ferite che da troppo tempo le sono state inferte. È questa l’unica grande promessa che possiamo fare: che lavoreremo instancabilmente, e soprattutto che lavoreremo tutti insieme, in costante atteggiamento di confronto e di dialogo.
Ne hanno dette tante su di noi, ma non importa. Il potere, quando si sente minacciato, scalpita e strepita, inventa e farnetica. Ma voi ci siete stati accanto. Abbiamo alzato la testa, abbiamo tirato fuori tutto il nostro coraggio, abbiamo messo al centro la nostra dignità e ora siamo qui. Non siamo più cascati ai loro sporchi giochi e oggi abbiamo acquisito la consapevolezza di essere dalla parte giusta. È come un tiro alla corda. Siamo 20 contro 300, ma se vi mettete a tirare dalla nostra parte saremo molti più di loro.
Basta un ultimo sforzo per poter ricominciare a sognare, questa volta con un programma reale e con la forza di idee concrete. Ora stringetevi ancor di più a noi. E gridiamo forte che in Molise un futuro esiste'".