Politica

Decreto Legge Ministeri, Tartaglione: “E’ solo logica spartitoria poltrone”.

Pubblicato: 07-08-2018 - 222
Decreto Legge Ministeri, Tartaglione: “E’ solo logica spartitoria poltrone”. Politica

Decreto Legge Ministeri, Tartaglione: “E’ solo logica spartitoria poltrone”.

Pubblicato: 07-08-2018 - 222


RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA ANNAELSA TARTAGLIONE DEPUTATA FORZA ITALIA.

 

"Da un'analisi seria e approfondita del dl ministeri e' evidente la volonta' di subordinare il diritto ad una logica solo politica di compensazione e di "spartizione" di poltrone e di competenze. Purtroppo tutto cio' avviene facendo un danno enorme alle nostre istituzioni e all'economia del nostro Paese".

Cosi' Annaelsa TARTAGLIONE, deputata di Forza Italia e coordinatrice regionale del movimento azzurro in Molise, intervenendo nell'Aula di Montecitorio sul dl ministeri. "Il turismo, infatti, e' il settore sul quale l'Italia dovrebbe investire di piu' nei prossimi anni per garantire il lavoro, lo sviluppo e la crescita della nostra economia e meriterebbe semmai la creazione di un ministero ad hoc o al massimo di essere inserito nel ministero dello sviluppo, non certo in quello delle politiche agricole. Purtroppo pero', dopo aver visto come e' avvenuta, la scorsa settimana, l'approvazione del decreto dignita' in quest'aula, e' ormai chiaro che il buon senso e gli interessi del Paese non appartengono a questa maggioranza".

"E' evidente come il riordino delle attribuzioni dei Ministeri non sia di certo un evento dai presupposti di necessita' ed urgenza, chiaramente sanciti dall'articolo 77 della Costituzione, ponendosi pertanto in contrasto con le regole giuridiche, anche di rango costituzionale, che presiedono alla redazione dei provvedimenti d'urgenza". Cosi' Annaelsa Tartaglione, deputata di Forza Italia, intervenendo nell'Aula di Montecitorio per illustrare la questione pregiudiziale di costituzionalita' presentata dal movimento azzurro al dl riordino ministeri. "Nel provvedimento in esame il principio di ragionevolezza sia stato bistrattato e finanche mortificato. Infatti, si tratta di norme in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri, che mancano del tutto dei presupposti di necessita' e che sarebbe stato sicuramente piu' opportuno inserire all'interno di un disegno di legge destinato a seguire l'ordinario iter parlamentare cosi' come stabilito dall'articolo 95 della Costituzione che affida chiaramente e puntualmente alla legge l'ordinamento della Presidenza del Consiglio, il numero, le attribuzioni e l'organizzazione dei Ministeri".

"Il provvedimento desta quindi forte perplessita' non soltanto riguardo all'evidente assenza dei presupposti di costituzionalita' di necessita' ed urgenza, alla affrettata e superflua attivita' svolta in Commissione, ma anche riguardo alla natura delle norme stesse". "Quello che ci si dovrebbe aspettare da un Governo del cambiamento e' come minimo il superamento, in maniera articolata, di ogni ostacolo o resistenza, come quello della burocrazia. Invece, purtroppo, ci troviamo di fronte a un provvedimento che comporta evidenti problematiche in termini di funzionamento dell'apparato organizzativo dei Ministeri, senza che si parli mai di produttivita' o almeno di progettualita' con la sola volonta' di generare caos nonche' un ulteriore rallentamento nella nostra economia. Tutto questo in barba alla Costituzione, espropriando il Parlamento dalle sue competenze legislative".




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