Sociale

Comunità educativa mamma-bambino, determinante l’obiettivo di inserimento lavorativo e sociale

Pubblicato: 23-07-2020 - 411
Comunità educativa mamma-bambino, determinante l’obiettivo di inserimento lavorativo e sociale Sociale

Comunità educativa mamma-bambino, determinante l’obiettivo di inserimento lavorativo e sociale

Pubblicato: 23-07-2020 - 411


Apre le porte ‘Casa Alexandra’, la Garante: iniziativa innovativa per il Molise, che mira a rendere l’accoglienza una parentesi che si affaccia al futuro

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA LEONTINA LANCIANO

“Una casa d’accoglienza che abbia come obiettivo non soltanto l’assistenza socioeducativa, ma anche l’inserimento sociale e lavorativo delle mamme con bambini. Un’iniziativa innovativa, che sicuramente sarà utile per la nostra regione”. Così la Garante regionale dei Diritti della Persona ha salutato l’apertura di ‘Casa Alexandra’, struttura che fornisce aiuto a donne con figli e gestanti in difficoltà. La nuova comunità educativa è stata presentata a Campobasso, presso la sede di Confcooperative, nel corso di una conferenza stampa che ha visto tra i relatori anche la dottoressa Lanciano.

Le finalità sono state illustrate da Salvatore dell’Oglio, presidente della cooperativa Hayet che gestisce ‘Casa Alexandra’, che ha rimarcato come l’obiettivo perseguito sia quello di ridare dignità a persone che hanno vissuto situazioni di disagio attraverso l’inserimento socio-lavorativo. Il presidente di Confcooperative Molise, Domenico Calleo, dichiarando pieno sostegno all’iniziativa, ha evidenziato la rilevanza di un percorso che renda le persone ospiti delle strutture d’accoglienza capitale sociale e patrimonio delle comunità in cui vivono. La Garante regionale ha posto l’accento sull’importanza di un progetto specifico di reinserimento diverso rispetto al passato.

“Finora, nella nostra regione – è il commento di Leontina Lanciano – non avevamo strutture simili e, in caso di necessità, le mamme con i bambini venivano ospitate nei centri delle vicine regioni, ovvero Campania, Abruzzo e Puglia. Con i risvolti negativi del caso, come la mancanza della possibilità di mantenere relazioni anche minime con le famiglie d’appartenenza. C’è qualche struttura che fornisce aiuto in casi di stretta necessità, ma non c’erano progettualità specifiche, mentre una casa di accoglienza ha uno scopo prevalentemente educativo-pedagogico e deve essere di supporto sia alla madre che al bambino. Anzi, mettendo al primo posto il bambino, proprio come si prefigge ‘Casa Alexandra’”.

La funzione della comunità, ha specificato la Garante, “è quella di consentire alla madre di vivere in una dimensione di sicurezza e serenità, facendo sì che possa riconquistare il ruolo corretto nel rapporto madre-bambino. Ciò attraverso un supporto specifico, basato un progetto portato avanti da psicologi, assistenti sociali e figure specializzate che operano nel centro di accoglienza”.

“Ciò che trovo particolarmente interessante in questa iniziativa – ha sottolineato Leontina Lanciano – è la volontà di lavorare in un’ottica di socializzazione esterna. L’obiettivo dell’inserimento lavorativo è un aspetto determinante, perché non si può pensare all’accoglienza come una condizione perdurante nel tempo. E lo scopo con cui la struttura gestita dalla Cooperativa Hayet sta lavorando mi sembra proprio quello del reinserimento sociale e di un supporto lavorativo che possa restituire autonomia all’adulto e, di conseguenza, la possibilità al minore di vivere in una situazione più serena e tranquilla”.
Perché l’accoglienza in una struttura protetta, ha affermato in conclusione la Garante, “deve essere, per le mamme ed i bambini, solo una parentesi, uno spazio di vita che sia però affacciato al futuro”.




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