Tradizioni

Colli a Volturno: partono i lavori di ripulitura dell’area verde che sara’ dedicata alla piccola Norma di Sandro che perse la vita nel naufragio dell’Andrea Doria.

Pubblicato: 02-11-2020 - 1106
Colli a Volturno: partono i lavori di ripulitura dell’area verde che sara’ dedicata alla piccola Norma di Sandro che perse la vita nel naufragio dell’Andrea Doria. Tradizioni

Colli a Volturno: partono i lavori di ripulitura dell’area verde che sara’ dedicata alla piccola Norma di Sandro che perse la vita nel naufragio dell’Andrea Doria.

Pubblicato: 02-11-2020 - 1106


COLLI A VOLTURNO. Sono iniziati in questi giorni in un area del Comune adiacente Corso Volturno i lavori per sistemare un’area verde dedicata alla piccola Norma Di Sandro deceduta nel naufragio dell’Andrea Doria.

Nell’area sita in corso Volturno saranno collocate anche alcune sculture che ben si integrano con l’ambiente circostante.

La storia della piccola Norma è stata descritta in un libro del fratello Ermanno Di Sandro.

E' forse una delle più struggenti storie personali della tragedia dell'Andrea Doria. Quella descritta nel libro pubblicato gia’ da qualche anno una storia che ha colpito, fatto penare e commosso. E' un piccolo grande dramma, che si compie mentre la nave è in agonia: un padre, colto dalla disperazione, getta la sua bambina oltre la paratia, per salvarla. Ma la piccola, Norma, va a sbattare con il capo sul bordo della scialuppa di salvataggio. Sarà recuperata, trasportata in elicottero a Nantucket, poi a Boston, dove sarà operata: ma purtroppo ciò non servirà a salvarla.

Una storia di sofferenza, ma anche di solidarietà nello scenario della nuova emigrazione italiana degli anni ’50 verso il benessere e la prosperità promessi dagli Stati Uniti d’America: è anche questa una chiave di lettura del romanzo-verità "Le insorgenze del cuore. Naufragio sull’Andrea Doria". Ermanno Di Sandro, fratello di Norma, 4 anni, la più piccola vittima del naufragio dell’Andrea Doria. È "una straordinaria storia d’amore" come ha scritto Federico Moccia nel commento riportato in quarta di copertina.

È l’epopea dolorosa dei genitori di Norma, dei loro congiunti che li aspettavano in America e di quelli rimasti in Italia, e dei tre figli (Ermanno, Brigida e la nuova Norma) nati negli Stati Uniti quasi a compensazione dell’immenso vuoto lasciato dalla piccola"principessa addormentata", come la stampa americana ribatezzò, nelle prime ore dopo il naufragio, la piccola sconosciuta ferita alla testa e priva di conoscenza finita su una scialuppa durante le convulse operazioni di salvataggio del naufraghi.

Era il 25 luglio del 1956 quando il transatlantico italiano Andrea Doria entrò in collisione in una notte di nebbia fittissima con la nave svedese Stockholm, in quello che fu l’ultimo grande disastro marittimo della storia prima che l’aereo si imponesse come metodo di traversata dell’oceano. Nell’impatto morirono 46 passeggeri, quasi tutti alloggiati nelle cabine investite dalla prua della Stockolm.

L’Andrea Doria, con una fiancata completamente squarciata, si coricò su un fianco e affondò dopo 11 ore davanti alle coste americane. Centinaia di passeggeri, tra cui i genitori di Norma, nel naufragio persero tutto - denaro, beni personali e soprattutto speranze - ma furono salvati dalla Ile de France, un transatlantico francese. Numerose altre navi risposero alla chiamata.

Nell’intento di rendere omaggio alla memoria della sorellina Norma, l’autore ricostruisce nella narrazione della tragedia il profilo psicologico e morale dei suoi genitori, la loro storia ma anche la propria infanzia, in qualche modo segnata da un trauma sottaciuto e dal gap socio-economico tra i due mondi. E così che il romanzo, pure connotato da motivazioni private e da una lettura personale degli eventi, diventa emblematico, riportando in luce atmosfere, sofferenze e sogni degli italiani del secondo dopoguerra.

Il libro è un affresco d’epoca: i suggestivi paesaggi rurali del Sud, le case di ringhiera di Milano, i quartieri multietnici di Providence, la vita semplice e laboriosa nell’Italia degli anni Cinquanta, le valige di cartone di chi partiva in cerca di riscatto e di fortuna, sono lo specchio fedele del panorama sociale e umano del secondo dopoguerra fino agli anni sessanta. Una narrazione che riesce a fare di una vicenda privata una storia collettiva.

Ermanno Di Sandro di origini Collesi è nato a Providence (USA), il 7 dicembre del 1958, si è trasferito in Italia all’età di otto anni.

È architetto e nutre una grande passione per l’arte e la letteratura. “Le insorgenze del cuore” è il suo primo libro pubblicato.

F.RED.

Corso Volturno - area adibita alla realizzazione del Giardino di Norma




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