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Casacalenda, dimissioni consiglieri la nota di Stefania Cavaiola, Gianni Navarra e Marco Gagliardi

Pubblicato: 04-01-2021 - 502
Casacalenda, dimissioni consiglieri la nota di Stefania Cavaiola, Gianni Navarra e Marco Gagliardi Politica

Casacalenda, dimissioni consiglieri la nota di Stefania Cavaiola, Gianni Navarra e Marco Gagliardi

Pubblicato: 04-01-2021 - 502


In merito alla vicenda dimissioni Consiglieri, avremmo preferito toni più  bassi e proclami con meno menzogne.

In un Paese democratico ci sono dei ruoli e, qualora l’operato di chi è deputato ad esercitare il potere non rispetti l’interesse della comunità, la minoranza si oppone.

Il termine DEMOCRAZIA, utilizzato al contrario nei logorroici e retorici messaggi social della ex, trova la massima espressione proprio nel gesto delle dimissioni della metà + uno di tutti i Consiglieri comunali. La democrazia, ovvero “governo del popolo”, non può essere più esercitata se non è supportata dalla maggioranza dei rappresentanti del popolo. Non è un concetto difficile, eppure è stato rappresentato al contrario.

La fine di questa Amministrazione, ci solleva moralmente, almeno una tra noi smetterà di ricevere telefonate intimidatorie e vessatorie e, speriamo, non si attuino mai le minacce di morte personali e familiari che un nostro Amico, totalmente estraneo alla vicenda, ha dovuto subire per il semplice fatto che ci onora della sua Amicizia.

Le idee e i suggerimenti proposti dalla minoranza sono conservati agli atti.

Sempre agli atti, restano le scelte fatte dall’Amministrazione, che documentano l’INOPPORTUNITA’ dell’adozione di alcuni provvedimenti.

Durante il primo periodo dell’emergenza Covid-19, per esempio, 13 nuclei familiari idonei a ricevere i “buoni spesa” sono stati esclusi dal beneficio (Determina del Servizio Amministrativo n. 46 del 9 aprile 2020) poiché l’Amministrazione non è stata in grado di reperire 3.000 euro dal proprio bilancio.

Come è possibile una cosa del genere? Solo qualche settimana prima erano state recuperate risorse economiche per affidare un incarico dirigenziale ad un parente di primo grado e qualche settimana dopo, con una variazione di bilancio, erano stati individuati 80.000 euro da destinare al pagamento di spese legali eludendo una circolare/direttiva del Segretario Comunale, che esprimeva con chiarezza l’impossibilità a pagare quelle somme.

Come mai sono state recuperate le risorse economiche per aumentare, nella misura massima possibile, l’indennità della prima cittadina (circa 400 euro in più mensili) e, come altro regalo di Natale, si aumentavano di ulteriori 2.000 euro ca. annui gli stipendi del parente di primo grado e dei 2 altri responsabili del servizio (Determine del Segretario Comunale n. 5, 6 e 7 del 23 dicembre 2020) con, ovviamente, gli arretrati dalla nomina in poi?

Tutti soldi provenienti dalle tasse dei cittadini e impegnati, a nostro giudizio, in maniera “allegra”.

Abbiamo già parlato di altri documenti formali assunti nei pochi mesi di Amministrazione che hanno consentito alla prima cittadina di ottenere “pieni poteri” con il controllo totale degli atti di indirizzo e gestionali che con la democrazia hanno poco a che fare, dunque non abbiamo altro da aggiungere.

Ultima nota tecnico/politica:

per i Comuni come il nostro, la legge elettorale prevede il sistema maggioritario per l’assegnazione dei posti in Consiglio Comunale. Chi, tra i candidati a Sindaco, prende un voto in più degli altri, porta con sé in Consiglio, quindi in maggioranza, il 70% dei seggi a disposizione e lascia il 30% alle minoranze. Quindi, 7 + 1 (Sindaco) = 8 contro 3.

La maggioranza, sia in Consiglio, sia nelle due Commissioni, infatti, può lavorare praticamente da sola e approvare tutto quello che vuole con ampi margini e nel pieno rispetto della Democrazia.

Alcune volte, la minoranza che noi rappresentiamo ha garantito il funzionamento delle Commissioni e mantenuto il numero legale per far  approvare atti indispensabili al Consiglio. Tant’è che, non appena abbiamo smesso di partecipare, per protesta e per il non rispetto di alcune decisioni approvate unanimemente in Prima Commissione, è venuto meno il numero legale e le riunioni sono andate deserte. Tutto denunciato da mesi, alla luce del sole, con la massima trasparenza e agli atti, altro che congiura con tanto di coltellate alle spalle, quindi nessuno ha vestito i panni né di Bruto né di Cassio!

Se gli stessi eletti tra le file della maggioranza sono considerati dal proprio leader tutti inutili e incapaci a svolgere il compito che il popolo ha loro delegato ed assegnato democraticamente, ebbene noi crediamo che a costoro vadano rivolti solo sentimenti di solidarietà, stima e gratitudine per il coraggio che hanno dimostrato nel riprendersi la loro dignità portando alla luce la cattiva gestione di tale Amministrazione che lentamente stava portando alla deriva il nostro Comune.

 

Diffidate da quello che si scrive sui social, ovviamente lì viene postato solo quello che fa comodo, solo il bello. È questa la trappola.

Tuttavia, la verità è tra le righe e tutti i cittadini di Casacalenda devono conoscerla. Poiché amministrare è un lavoro di sostanza, conoscenza e serietà, non di “apparenza” e da “influencer”.

Il nostro paese, la nostra amata Kalena, non merita slogan veicolati tramite social, ma concretezza, responsabilità e trasparenza. Un bel bagno di umiltà sarebbe da considerarsi come buon proposito per il nuovo anno.

Auguri di buon lavoro alla dott.ssa Agnese Scala, Commissario prefettizio che avrà il compito di amministrare il Comune di Casacalenda fino alla prossima primavera/estate 2021. Auguri soprattutto per quello che troverà.

Il lavoro da svolgere per diradare la nebbia che per mesi ha avvolto il Municipio sarà tanto.

Grazie per le decine di telefonate e messaggi di stima che ci avete rivolto in questi giorni, il 2021 è iniziato nel migliore dei modi, nel pieno rispetto della democrazia e speriamo porti con sé serenità, pace e, più di tutto, LIBERTA' di pensiero ed opinioni senza essere per forza aggrediti o additati come nemici.

Auguri!

Casacalenda, 4 gennaio 2021

Stefania Cavaiola, Gianni Navarra e Marco Gagliardi




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