La verità infatti sta tutta nel ritardo con cui si è mossa la Regione proprio all’indomani di un incontro operativo con Arcuri che aveva chiesto alle regioni di attivarsi tramite call interna per reperire il personale medico necessario a somministrare i vaccini, in attesa del personale dislocato dal livello nazionale. Ricordo inoltre che l’Agenzia europea per i medicinali ha dato l’ok al vaccino Pfizer il 21 dicembre scorso e che il 27 il Commissario ad acta per la sanità molisana ha notificato il Piano vaccini all’Asrem, quindi Toma avrebbe potuto e dovuto attivarsi già allora, come hanno fatto le regioni più virtuose.
Tuttavia il presidente e l’Azienda sanitaria, pur conoscendo le difficoltà del Molise che non riesce ad attrarre personale medico, si sono mossi solo il 31 dicembre e lo hanno fatto pubblicando un avviso tardivo, rimasto aperto soli tre giorni, per giunta a cavallo di Capodanno. Ovvio, quindi, che in Molise si è potuto riprendere la campagna di vaccinazioni solo nella giornata di oggi, in pratica perdendo una settimana di tempo e senza avere la certezza che alla call nazionale risponderanno medici disposti a venire in Molise, il che rende i ritardi ancora più gravi.
Insomma, la scusa delle siringhe non conformi, oltre che ridicola, in questo periodo è indegna di un presidente di Regione e finisce solo per creare confusione.
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