RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA PARTITO SOCIALISTA DELLE PROVINCE DI CAMPOBASSO E ISERNIA
Il Partito Socialista delle province di Campobasso e Isernia e i cittadini del Molise sono molto preoccupati per l’inefficienza politica e organizzativa della regione sulla gestione e sulla prevenzione sanitaria che, in questo particolare momento, colpisce prevalentemente i soggetti più deboli e quanti in funzione della propria fragilità, sono più esposti al contagio e al rischio che questo si possa verificare frequentando le strutture sanitarie.
Il sistema sanitario pubblico regionale, che per la maggioraza di centrodestra non merita neppure di avere un assessore alla guida, sta mostrando tutte le sue debolezze e non è in grado di fronteggiare l’emergenza producendo situazioni di rischio per pazienti e operatori.
L’ospedale Covid al Cardarelli non è stato realizzato, così come è caduto nel dimenticatoio il centro Covid al Vietri di Larino e si continua temporeggiare nel riconoscere ospedale di area disagiata il e senza un assessore San Francesco Caracciolo di Agnone.
È necessario porre fine alle aziendalizzazioni e alla strisciante privatizzazione della e nella sanità pubblica, spostando ingenti risorse organizzative e finanziarie da questa alla sanità convenzionata, che hanno sottomesso la salute ai tagli di bilancio, affidati ai cosiddetti manager e anche ai cosidetti comissari e sub-comissari spesso totalmente estranei dalla realtà locale. La salute è un diritto costituzionale, non è un “prodotto”.
La sanità non può essere una prerogativa affidata alle regioni. Deve valere ovunque sul territorio nazionale.
Matteo D’Errico, segretario Federazione Partito Socialista Italiano Campobasso
Eugenio Procaccini, segretario Federazione Partito Socialista Italiano Isernia