L’ultima iniziativa nata in questi giorni di zona rossa è il ‘Farmaco sospeso’
La zona rossa non ha fermato i volontari di Campomarino che, convivendo con paura e scarsità di mezzi, compresi i dispositivi di protezione, si stanno adoperando come mai prima d’ora per andare in soccorso delle oltre 200 persone che hanno contratto il Covid-19 e dei cittadini in quarantena.
Un’opera non facile quella delle associazioni territoriali, considerando soprattutto l’aumento continuo del contagio. Nelle scorse ore si è registrato un nuovo boom di positivi e la comunità è stata colpita dal lutto per la scomparsa di una donna di 57 anni, che era ricoverata al Cardarelli di Campobasso. Una tragedia che ha generato maggiore sconforto, ma nessuno è disposto ad arrendersi.
Le organizzazioni non profit Social Campomarino, Agesci, Vigili del fuoco in congedo, City Angels, AISA e CVP hanno avviato l’iniziativa ‘Farmaco sospeso’. Chi vorrà potrà acquistare medicinali da banco come tachipirina, aspirina o altri che non necessitano della prescrizione, ma anche prodotti per l’igiene personale, pannolini, omogeneizzati, latte in polvere e lasciarli in un apposito angolo allestito nelle farmacie del paese che hanno aderito.
I prodotti verranno presi in carico dai volontari e consegnati a chi ne ha bisogno.
“Se doni un farmaco abbracci chi aiuti” lo slogan del farmaco sospeso, progetto che arriva sulla scia della spesa sospesa con cui è stato garantito sostegno a tante famiglie.
Le associazioni stanno lavorando senza sosta per assicurare beni alimentari e medicine agli anziani soli, ma anche a interi nuclei familiari costretti in casa. Nonostante le difficoltà, si procede con un’organizzazione precisa in modo da rispondere alle tantissime chiamate che giungono a tutte le ore.
Per sostenere i volontari in questa dura ed epocale battaglia è sceso in campo anche il CSV Molise.
Il Centro di servizio, accanto ai consueti supporti garantiti a tutte le associazioni, in questi giorni sta donando i kit del volontario, quindi igienizzanti mani e mascherine. Un piccolo gesto che però risulta particolarmente importante e che risponde a un’esigenza reale.
«I volontari non si fermano, ma hanno paura – la riflessione della direttrice del CSV Lorena Minotti -. Temono il contagio, temono per le proprie vite e per quelle dei propri cari, ‘sperano’ in un vaccino che quantomeno permetta loro di operare con maggiore serenità e sicurezza. Non hanno ricevuto comunicazioni in merito, non sono in lista d'attesa e non vedono la luce in fondo al tunnel. Nonostante ciò, continuano ad operare in maniera solidale e gratuita a proprio rischio e pericolo. Meritano il vaccino, a fronte dello sforzo e dei sacrifici che hanno sinora fatto per la comunità».
Infine, il CVP ha creato una piattaforma WhatsApp per ricevere le richieste di aiuto e programmare interventi ancora più tempestivi, lasciando così il numero di telefono abituale alla portata di chi è meno tecnologico. Numeri e info sono disponibili sulla pagina Facebook dell’associazione.