Da tempo Arpa Molise è sotto la lente di ingrandimento di alcuni organi istituzionali regionali e degli organi di stampa, con l’accusa di non eseguire i propri compiti istitutivi, secondo uno schema procedurale in grado di confortare la cittadinanza, a riscontro delle principali indagini eseguite nelle aree regionali più compromesse sotto il profilo della qualità ambientale.
Pur senza entrare nel merito della rispondenza oggettiva di tali accuse sull’operato dell’Arpa, appare utile evidenziare le criticità esistenti nell’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente, al fine di attribuire le responsabilità oggettive specifiche, onde individuare i necessari rimedi futuri in grado di fornire la giusta dignità ad un organismo tecnico, di fondamentale importanza per la salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini.
Lo Stato italiano, con la legge n. 132/2016, recante “Istituzione del Sistema Nazionale a rete per la protezione dell’ambiente e disciplina dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA)”, pubblicata sulla G.U. Serie Generale n. 166 del 18 luglio 2016, ha riformato profondamente l’assetto delle Agenzie ambientali regionali, introducendo nel nostro Paese un Sistema a rete coordinato dall’ISPRA, definendo quelli che dovranno essere i livelli prestazionali minimi che le agenzie di ogni regione e delle province autonome sono tenute a garantire in campo ambientale.
L’entrata in vigore della legge 132/2016, ha determinato l’obbligo dell’adeguamento delle normative regionali di settore al nuovo Sistema. Per tale adeguamento, l’entrata in vigore della predetta Legge n. 132/2016 fu fissata a partire dal 14 gennaio 2017 e tra le modifiche previste a livello di Agenzie Regionali, oltre a quelle tecniche e procedurali, vi erano le procedure e i requisiti per la nomina del Direttore Generale (Art. 8).
In considerazione delle modifiche imposte dalla legge n. 132/16, dovrebbe essere scontato che la Regione Molise, a cinque anni di distanza dalla sua emanazione, avesse adeguato la legge istitutiva dell’Arpa (L.R. 38/99), nominando, secondo le nuove procedure, il Direttore Generale, per traghettare l’Agenzia verso il nuovo sistema a rete, come unico strumento in grado di affrontare le difficili sfide ambientali del prossimo futuro.
Nella realtà dei fatti, invece, Arpa Molise è dal 22 giugno 2015, per volontà della giunta regionale, sottoposta a nomina commissariale, in base a quanto stabilito dalla D.G. n. 301/15, con lo scopo esclusivo, espressamente enunciato, di superare e concludere la “procedura di approvazione del nuovo elenco di idonei, propedeutico alla nomina del nuovo Direttore Generale, unica giustificazione per avvalorare la straordinarietà dell’evento.
Purtroppo però da quella data, di proroga in proroga, (D.G. n. 666/15, D.G. n. 332/16, D.G n. 633/16, …) e sempre con le stesse motivazioni, si è giunti a marzo 2021 e Arpa Molise è ancora gestita da un Commissario Straordinario, chiedendosi, a gran voce, quale straordinarietà di eventi sia ancora in grado di sostenerne la permanenza alla gestione dell’Agenzia.
Questa paradossale situazione, oltre ad evidenziare la mancata nomina di un Direttore Generale, rende evidente, in maniera altrettanto grave, il mancato recepimento della Legge n. 132/2016 con il conseguente mancato rispetto dei dettami da essa imposti.
Dunque è lecito chiedersi come sia stato possibile da parte della Regione Molise, abbandonare il più importante organismo tecnico di tutela ambientale ad una guida commissariale, rendendolo di fatto privo di autonomia operativa, vulnerabile ad eventuali ingerenze politiche ed incapace di qualsiasi forma di programmazione delle attività e di ammodernamento della struttura Agenziale, oggi particolarmente necessario per far fronte ai continui mutamenti delle politiche ambientali.
Ad avvalorare questo limite gestionale è la continua riduzione dei fondi messi a disposizione di Arpa dalla Regione Molise, che negli ultimi anni consentono appena il pagamento degli stipendi, con forte limitazione delle capacità operative. Oltre a ciò è in atto un progressivo calo del personale tecnico a disposizione delle strutture operative territoriali e laboratoristiche, su cui la carenza di fondi e le limitazioni assunzionali ne hanno completamente annullato il rinnovamento, mettendo a rischio il livello delle prestazioni minime da garantire ai fini di una corretta salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini.
Per tali motivazioni si chiede a gran voce, a tutte le Istituzioni regionali, di salvare il futuro dell’Agenzia, attraverso tutte le procedure normative sin qui enunciate, necessarie a conferirle la giusta dignità nel ruolo che Le è stato assegnato, partendo dal recepimento formale e sostanziale della Legge 132/2016 e arrivando alla nomina tempestiva del Direttore Generale, unica figura che, nel pieno delle sue capacità gestionali potrà, in breve tempo, riportare Arpa Molise ai livelli delle altre Agenzie regionali, le cui Istituzioni regionali hanno voluto celermente riformare.