Chi ben comincia è a metà dell’opera, ma a giudicare dalle premesse il 2022 non promette nulla di buono per i molisani. Sappiamo da settimane che la variante Omicron circola anche in Molise, ma in diversi centri della regione il tracciamento dei contatti sembra essere in tilt.
Spiace dirlo, ma questa è la dimostrazione che né il Direttore generale di Asrem, Oreste Florenzano, né il presidente-commissario Donato Toma, hanno imparato come affrontare le emergenze in questi due anni di pandemia.
Complici i prevedibili assembramenti delle festività natalizie, la fotografia dei contagi sta nelle interminabili code che si creano quotidianamente fuori da ogni laboratorio privato, ambulatorio medico di base o farmacia.
Ci siamo allora chiesti il perché ed abbiamo scoperto che il Dipartimento di igiene e prevenzione, organismo deputato al tracciamento del virus, è stracolmo di richieste per effettuare i tamponi molecolari. Ci risulta siano circa 4.000 le richieste pendenti al momento e questo ci porta a dedurre che le normali regole del ‘contact tracing’ siano saltate. I flussi delle segnalazioni hanno raggiunto picchi mai toccati prima d’ora, con la variante più virulenta delle precedenti. Ma sono davvero troppe le lungaggini e troppi i dati e i protocolli che si perdono nelle maglie di un sistema che fa acqua e che, dopo due anni, doveva essere potenziato e migliorato. Così, evidentemente, non è stato. La Sorveglianza integrata Covid-19 (Sic), infatti, ancora oggi non registra i tamponi rapidi eseguiti nelle farmacie, né permette al medico di famiglia di prenotare direttamente un molecolare in caso di seri dubbi circa la positività del paziente. Inoltre, il sistema ‘semi-informatizzato’ non invia automaticamente al paziente la prenotazione del tampone, ma è previsto che i singoli cittadini siano ricontattati per l’appuntamento dopo che i loro nomi vengono appuntati a mano, su fogli volanti. Altro che metodo scientifico!
Che in un momento del genere il sistema potesse andare in tilt, ad onor di cronaca, c’era da aspettarselo. Ma ci resta il dubbio che si potesse fare tesoro dell’esperienza pregressa. Si poteva, ad esempio, convenzionare i piccoli lavoratori privati col sistema sanitario regionale, autorizzandoli ad erogare tamponi molecolari. Questo avrebbe aumentato la capacità diagnostica e di tracciamento. Tracciamento che, lo dicevamo già l’anno scorso, doveva necessariamente tenere conto anche dei test rapidi effettuati nelle farmacie.
Il fatto che due anni di crisi sanitaria non abbiano insegnato niente a chi è chiamato a garantire la salute pubblica è inaccettabile. Al 30 dicembre 2021, per via di questo lampante dilettantismo, dobbiamo rivivere scenari per nulla diversi da un anno fa, col tracciamento dei contatti saltato ancora una volta e con il personale sanitario costretto a turni massacranti.
Sappiamo infatti che il Dg Asrem Florenzano ha pensato bene di adottare una delibera per aumentare il numero di medici impegnati nel contact tracing soltanto il 24 dicembre. E, per giunta, ha previsto un impegno per loro di sole 12 ore settimanali.
Dal canto suo, invece, il presidente-commissario Toma si preoccupa della macellazione dei maiali, ma non dei cenoni di fine anno, che rischiano di aggravare le cose facendo scoppiare una vera polveriera.
I molisani avevano quanto mai bisogno di chiarezza, immediatezza ed efficienza, mentre Toma e Florenzano hanno risposto con la consueta confusione. Per fare luce sulla vicenda, depositerò un’interrogazione in Consiglio regionale.
Ma è fondamentale che tutti questi problemi siano risolti con urgenza. Il 2022 è alle porte ed è ora che i vertici di Regione e Azienda sanitaria forniscano ai molisani degli orizzonti concreti di speranza per un prossimo futuro libero dal virus, non l’ennesima spinta verso il baratro.