Campobasso, 10.11.22 - Passa nella Seconda Commissione consiliare permanente del Consiglio regionale del Molise la proposta di legge n.121 concernente “Disposizioni in materia di pesca turismo ed ittiturismo” di iniziativa della consigliera a Palazzo D’Aimmo, Aida Romagnuolo.
"Nell’attuale contesto socio-economico ed ambientale – ha rimarcato Romagnuolo - le attività di pescaturismo ed ittiturismo rappresentano un’opportunità lavorativa, di educazione ambientale e di promozione del nostro territorio. Un dispositivo legislativo volto ad aiutare le imprese del settore a stare al passo con quelle delle altre Regioni. Del resto – ha continuato la consigliera – è fondamentale riscoprire il valore della qualità dei prodotti e della tutela dei marchi, ma soprattutto avere imprese che riescono ad intercettare un turismo c.d. “del gusto e della qualità”. Parlare di pescaturismo significa soffermarsi su “turismo responsabile”: portare perone a bordo di imbarcazioni da pesca e mostrare loro l'attività professionale, programmare escursioni lungo la costa e divulgare, attraverso specifiche attività, la cultura del mare e della pesca. Poi l’obiettivo di valorizzare le realtà sociali e ambientali dei luoghi più suggestivi e le antiche tradizioni della nostra cultura e del nostro territorio. Inoltre, i pescatori potrebbero poter incrementare la loro economia senza tradire la cultura marinara, senza sfruttare in modo massiccio e distruttivo le risorse del mare, ma anzi favorendo il ritorno alle tecniche tradizionali, legate al mondo della piccola pesca. Dunque, imprenditori ittici singoli o riuniti in cooperative o consorzi, potrebbero illustrare diverse attività di bordo durante la navigazione, nonché operazioni di pesca con i sistemi e gli attrezzi autorizzati presenti sull’imbarcazione. Infine, attenzione pure per lo studio del mare, della flora e della fauna che vi albergano, oltre che per la pesca sportiva e per il consumo di pietanze a bordo, cucinate sempre secondo la tradizione marinara. Al pescaturismo e all’ittiturismo – ha concluso Aida Romagnuolo - possono connettersi molteplici attività: la trasformazione, la distribuzione e la commercializzazione dei prodotti della pesca. Dal canto suo la Regione provvederà ad organizzare la formazione di operatori specializzati”. Ora la proposta di legge approderà in Consiglio Regionale per l’approvazione finale.